La mostra Balle di Scienza, a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e promossa dall’Università di Catania, racconta gli abbagli, le bufale e gli errori che hanno popolato, e continuano a popolare la strada che l’uomo ha percorso per conoscere e interpretare l’Universo: grandi scoperte che si intrecciano con clamorose sviste. Ad inaugurare la mostra, che si terrà fino al 29 maggio alla Città della Scienza di Via Simeto 1 di Catania, il presidente dell’INFN Fernando Ferroni, il rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro e il vicesindaco di Catania Marco Consoli. “Sbagliando s’impara e chi non fa non sbaglia sono affermazioni di buon senso che definiscono molto bene il procedere della Scienza – sottolinea Fernando Ferroni -. La forza del metodo scientifico, la sua essenza è nella capacità di correggere i propri errori. Ce lo ha insegnato Galileo 400 anni fa. E questo – conclude Ferroni – ci permette di non perdere meraviglia e curiosità di fronte al mondo”. L’edizione catanese, inoltre, è stata rinnovata e arricchita di riferimenti e balle della scienza siciliana e di un approfondimento sulla figura di Archimede, come precursore e ispiratore del metodo di Galileo, che lo definì divino maestro. Il percorso della mostra è ricco di scenografie multimediali e ambienti immersivi, dove il pubblico scoprirà gli errori antichi e quelli dei giorni nostri e rivivrà le scoperte per caso di scienziati moderni. Balle di Scienza è suddivisa in tre sezioni: la prima, Dagli antichi a Galileo, mostrerà le credenze fallaci degli antichi; la seconda, Degli errori utili dopo Galileo, presenta un altro catalogo delle bufale: i canali di Marte, l’espansione della Terra, l’etere luminifero, l’idea che l’uomo sia al culmine di una scala lineare di creature viventi, la fiducia nelle proprietà benefiche della radioattività; fino ad arrivare all’ultima sezione Errori di grande successo. Ai giorni nostri l’eco mediatica ingigantisce gli errori della scienza e qualche volta li rende più popolari delle grandi scoperte: la fusione fredda, i neutrini più veloci della luce, l’idea che l’allunaggio non sia mai avvenuto. Notizie conosciute da tutti che si confondono con altre che, più che scientifiche, sono bufale mediatiche o del web: gli effetti dannosi delle vaccinazioni, l’omeopatia soluzione di ogni malattia, gli ogm come mostri biologici. Tutto il percorso espositivo si articola attraverso numerosi exhibit e installazioni scenografiche. Come, un gioco interattivo in cui il visitatore potrà scegliere il pianeta da cui guardare il sistema solare, il Muro delle balle antiche, videoinstallazione artistica che racconta la scienza dell’osservazione del cielo dalle antiche civiltà al medioevo, e il Dono della massa, installazione interattiva sul bosone di Higgs. Un altro contenuto, presentato per la prima volta nell’allestimento di Catania, è quello che racconta l’incredibile storia della ricerca delle onde gravitazionali, che cominciò con un esperimento sbagliato: quello di Joseph Weber alla fine degli anni ’60 negli Stati Uniti, che annunciò la scoperta delle onde. Si trattava evidentemente di un grosso abbaglio che diede impulso però alla caccia alle onde gravitazionali, conclusasi pochi giorni fa con l’annuncio della scoperta da parte delle collaborazioni scientifiche LIGO e VIRGO.
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