«Oggi l’archeologia non è più solo lo studio di vasi e statue, è la ricostruzione del mondo antico anche in ottica migliorativa e sostenibile del mondo presente; studiare la flora e la fauna è fondamentale per cercare di contenere il degrado dei siti archeologici. Per questo archeologi e geologi sono anime gemelle che devono camminare insieme.» Così Laura Maniscalco, Direttrice del Museo, ha voluto sottolineare l’importante tematica del convegno “La geoarcheologia come chiave di lettura per uno sviluppo sostenibile del territorio” tenutosi venerdì 4 e sabato 5 luglio scorsi nei locali del museo archeologico regionale di Aidone.
Organizzato in collaborazione con la SIGEA e realizzato a costo zero, col riciclo di materiale divulgativo e col prezioso sostegno volontario dell’associazione locale Ranger e il contributo della Immobiliare Dionisi, l’evento ha visto presenze istituzionali importanti quale quella del Dirigente Generale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Salvatore Giglione; di Vincenzo Lacchiana, Sindaco di Aidone, di Fabio Tortorici, Presidente Ordine Regionale Geologi Sicilia e di Giuseppe Gisotti, Presidente SIGEA.
«Si è voluta puntare l’attenzione sul rapporto fra geologia ed archeologia nell’ottica della preponderante presenza di quest’ultima nel contesto della stabilità del territorio; dobbiamo intervenire sul suolo, sulla morfologia e sulla piantumazione, non possiamo subire i danni causati dagli errori che si facevano 30/40 anni fa!» ha ribadito la Maniscalco.
Dopo la trattazione della gestione della risorsa idrogeologica nel periodo greco-romano e il problema della stabilità del territorio fra passato e presente, il focus si è spostato sui materiali e le tecniche usate ab antiquo, per la costruzione e il restauro di beni archeologici e monumentali. A fine giornata, i 140 convegnisti presenti, hanno potuto visitare la stessa location del museo, l’area archeologica di Morgantina e la splendida villa del Casale di Piazza Armerina grazie alla disponibilità del Direttore, Arch. Rosa Oliva.
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