Parco dell’Etna: nasce il primo percorso di archeotrekking


archeotrekking

Sarà inaugurato sabato 9 aprile, con una escursione guidata, il primo, suggestivo percorso naturalistico-culturale di archeotrekking realizzato dal Parco dell’Etna, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania e l’Ufficio di Catania del Dipartimento regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale (ex Azienda Regionale Foreste Demaniali), nel sito di Lago Gurrida e Sciare di Santa Venera, SIC (Sito di Interesse Comunitario) ITA 070019, in territorio di Bronte. Il percorso ha una lunghezza di circa 6 km, con punto di partenza e arrivo nel parcheggio che è stato realizzato di fronte la casa cantoniera ANAS nei pressi dell’incrocio della S.S. 120 con la provinciale di Maletto.
Lo ha annunziato Marisa Mazzaglia, presidente del Parco dell’Etna, nel corso dell’affollato incntro che si è svolto nella sede del Parco dell’Etna, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi per presentare il volume “L’acqua, la roccia e l’uomo. Lago Gurrida e Sciare di Santa Venera”, che racconta gli interventi per la riduzione dei fattori di degrado e percorsi naturalistici e culturali realizzato dal Parco in questo sito di grande interesse naturalistico dell’area protetta.
Aprendo i lavori, moderati dal giornalista Gaetano Perricone, la presidente Mazzaglia ha sottolineato che senza l’input

Marisa Mazzaglia presenta il primo percorso di utotrekking
Marisa Mazzaglia

determinante dato dal Governo regionale nel 2013 per accelerare la spesa europea non si sarebbe recuperato un finanziamento a lungo inseguito dal Parco senza successo, che si è concretizzato solo grazie alla grande sinergia che si è rinnovata all’indomani del riconoscimento Unesco. Il Parco dell’Etna, in questo progetto, è stato “il capofila di un metodo di lavoro che ha portato a risultati eccellenti grazie alla sinergia con i partner istituzionali e grazie al grande impegno di chi ha condotto i lavori in tempi strettissimi. Il percorso, di grande interesse naturalistico e archeologico, costituirà una nuova e importante opportunità di fruizione, perché è il primo vero percorso di archeotrekking della Sicilia orientale dopo Pantalica”.

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