Penultima tappa per i Compagni di cammino. Si sale a quota 1.000


Quanti passi si fanno durante un cammino? Centinaia, migliaia. In un viaggio a piedi di una settimana i passi sono davvero tanti. E quante ore si trascorrono sulla strada? Quanto si sale, quanto si scende? Oggi i Compagni di Cammino, che stanno marciando affiatati dall’Etna al Tirreno, da Sud a Nord, prima lungo la costa ionica, ora sui monti Peloritani, hanno percorso 25 chilometri partendo da Itala e arrivando all’imbrunire a Pezzolo. Un tappa lunga e piena di dislivelli, salendo fin quasi al Monte Scuderi e poi giù a incontrare i panorami delle Eolie e dello Stretto. E’ la penultima giornata del viaggio che domenica arriverà a Monforte San Giorgio per la festa finale di un percorso che ha cercato di unire passo dopo passo esempi di Italia virtuosa, che è lontano dai riflettori eppure rappresenta l’esempio di un futuro migliore e possibile.

compagni di cammino
Il chiostro del convento dei Benedettini

Come l’Istituto tecnico agrario Cuppari di Messina che sabato ha ospitato per la cena e per la notte la comitiva di 35 camminatori. Un modello di scuola virtuosa fin dal 1900. La sede è un convento benedettino del 1500, uno dei pochissimi edifici sopravvissuti al terremoto di Messina del 1908. Il magnifico chiostro è però ancora puntellato da tubi innocenti. I 250 studenti assieme ai loro professori hanno creato in questi ultimi anni una cantina e un’etichetta di vino rosso doc, il Faro, che si affina in barriques e tonneaux. Il monastero guarda il mare ed era intitolato a San Placido, ma prima era stato un castello e, prima di diventare scuola, una colonia penale. Hanno cercato di togliere gli studenti da questo gioiello architettonico, per soddisfare gli appetiti di chi voleva sfruttare per altri scopi il magnfico palazzo, ma gli insegnanti hanno resistito trovando alleanze, e ora la scuola è di nuovo loro. Lo ha raccontato il professor Leo Moletti con una passione che ha conquistato i Compagni di Cammino prima della proiezione di un’altra serie di corti del “Lo faccio bene Cinefestival” questa volta dedicata proprio alla scuola.
foto 1 (13)Tornando ai numeri del cammino, la verità è che non è importante sapere quanti passi si fanno, né quanto misura la strada. O, almeno, non è per questi che sono viaggiatori della cultura più che atleti, appassionati di conoscere luoghi e persone a passo lento, senza l’ansia di battere un record o misurare lunghezze e dislivelli. Certo, il gruppo in questa tappa è salito fino a oltre mille metri, ammirando panorami favolosi e attraversando sentieri ombreggiati da pini e castagni. Per vedere cose belle a volte bisogna faticare. Ma il piacere della compagnia e della scoperta aiuta pure a dimenticare fatica e distanza, salite e ripide discese, ginocchia e spalle doloranti.
Con il gruppo c’era anche Henrich, un medico agopuntore danese che ha scelto di venire a vivere a Savoca, e Claudia Caprino di Nizza, sulla costa ionica. Per chi ama il buon cinema, la sorpresa che ha accolto i camminanti è stato l’incontro a Pezzolo, davanti al monastero, con Guido Caprino, fratello di Claudia e attore (I vicerè, Noi credevamo). Conosce bene queste terre, è cresciuto qui. La prossima volta lo portiamo con noi.

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