Prosegue la campagna di Greenpeace per chiedere ai marchi dell’Alta Moda di produrre vestiti senza sostanze chimiche pericolose. Nei giorni scorsi a Palermo i volontari del Gruppo Locale di Catania hanno manifestato davanti alle vetrine del negozio di Louis Vuitton. La mobilitazione principale è partita da Roma, dove tre volontari vestiti da imperatore, banditore e cortigiano hanno proclamato un editto che bandisce le sostanze tossiche dai vestiti dei marchi d’Alta Moda. Gli attivisti hanno consegnato una lettera agli store manager di ciascun negozio nella quale si dettagliano le richieste di adesione all’impegno “Detox”. A Venezia i volontari hanno proseguito l’azione unendosi alla parata del Carnevale.
«Ė ora che i marchi dell’Alta moda siano all’altezza della loro reputazione e inizino a produrre capi di abbigliamento che non costino la salute del nostro Pianeta e il futuro dei nostri figli. Impegnandosi a Detox, marchi come Valentino e Burberry hanno già dimostrato che si può produrre un’Alta moda che non costi nulla al Pianeta. Cosa aspettano gli altri?” afferma Esperanza Mora, Campaigner di Greenpeace Italia.
La mobilitazione segue la pubblicazione dell’ultimo rapporto di Greenpeace International “Piccola storia di una bugia fuori moda” che ha svelato la presenza di sostanze chimiche pericolose nei vestiti per bambini prodotti da alcune delle più famose aziende d’Alta Moda. Queste sostanze vengono rilasciate nei corsi d’acqua non solo durante i processi produttivi, ma anche quando li laviamo nelle nostre lavatrici, mettendo a rischio la salute di adulti e bambini in tutto il Mondo. Alcune di queste sostanze, una volta rilasciate nell’ambiente, possono interferire con il sistema endocrino degli esseri viventi e accumularsi nell’ecosistema
Sono venti le aziende che finora si sono impegnate con Greenpeace ad azzerare gli scarichi di sostanze chimiche pericolose entro il 2020.
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