I macachi destinati alla sperimentazione fuori dalle gabbie dei laboratori. Un risultato reso possibile da anni di lotta della LAV di Modena, di azioni realizzate con Animal Amnesty e AnimaAnimale nel coordinamento Salviamo i macachi, grazie al sostegno di migliaia di cittadini uniti per protestare contro lo stabulario dell’Università di Modena dove si utilizzano macachi per test molto invasivi sul cervello.
Oggi, infatti, grazie alla LAV, il Comune di Modena ha firmato un Protocollo d’Intesa con il Rettore dell’Università che, con il positivo ruolo del nuovo Presidente della Facoltà di Medicina, stabilisce la salvezza dei 16 macachi ai quali non erano stati inseriti apparecchiature nel cranio, stabilendo uno storico stop agli esperimenti sulle scimmie.
La LAV ha già rinnovato al Comune di Modena la propria volontà di assumere la responsabilità dell’intera colonia dei macachi liberati, assicurando il recupero degli animali in Centri specializzati dove, grazie ai fondi raccolti dall’associazione con il 5×1000, potranno ricevere le adeguate cure e vivere, per sempre, riscaldati dalla luce del sole e liberi di giocare.
“La decisione di oggi dimostra che senza vivisezione non solo si deve ma si può – afferma Gianluca Felicetti, Presidente LAV – un grandioso risultato ottenuto dopo la vincente battaglia contro Green Hill, grazie alla mobilitazione di tanti e quindi alla illuminata volontà delle più alte cariche dell’Ateneo”.
“Si tratta di un cambiamento-simbolo, una speranza non solo per le vittime della vivisezione ma anche per l’innovazione della ricerca”, ha detto Michela Kuan, biologa responsabile nazionale LAV.
Quali esperimenti sui macachi (In Italia e nel mondo)
Ogni anno nei laboratori europei vengono ancora utilizzati circa 10.000 primati.
Le scimmie sono allevate a fini sperimentali per essere predisposte a diventare malate e subire dolorosissimi esperimenti.
Le scimmie vengono portate via alle loro madri poche ore dopo la nascita e vengono sottoposte, anche per anni, a esperimenti per testare in particolare:
- traumi celebrali
- vengono immobilizzate nell’apparecchio di contenzione (una sorta di sedia che li costringe all’immobilità)
- viene creata una breccia ossea artificiale nel loro cranio e inseriti gli elettrodi per registrarne l’attività cerebrale
- vengono studiati i danni al cervello sul comportamento sociale
- sono sottoposte ad esperimenti ottici (viene impiantata una spirale ottica, uno strumento utilizzato per la registrazione dei movimenti dell’occhio, applicato chirurgicamente dietro la congiuntiva)
- sono sottoposte a test cognitivi e a test di resistenza
- sono sottoposte a test sui disordini motori
- le cellule dei loro cervelli sono sottoposte a studi comparativi (es. scimmie marmoset confrontate con i cervelli dei macachi)
- sono sottoposte a test per la somministrazione di agenti anti-gas nervino
- sono sottoposte a vaccinazioni multiple (es. Aids)
- sono utilizzate in esperimenti sul morbo di Parkinson
- sono sottoposte a continui prelievi di sangue e ad operazioni chirurgiche
- I test possono essere svolti anche senza anestesia
- Al termine degli esperimenti le scimmie vengono uccise
I centri di recupero dei macachi
La LAV a proprie spese e con mezzi propri, si propone di assumere la piena responsabilità e prelevare i 16 Macaca fascicularis e provvedere al loro trasporto e messa a dimora presso Centri specializzati nel recupero fisico e psicologico di primati e garantire il mantenimento vita natural durante di tutte le scimmie dismesse.
In particolare si individuano:
- il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica – Monte Adone – Sasso Marconi (Bologna) www.centrotutelafauna.org
- l‘Associazione Giardino Faunistico di Piano dell’Abatino, a Poggio San Lorenzo (Rieti) www.parcoabatino.org
Entrambe sono strutture riconosciute per l’affidamento di animali con Decreto del Ministero della Salute. Tali Centri da anni operano nel campo del recupero e riabilitazione di molte specie di primati, garantendo anche con personale specializzato le corrette necessità e cure legate alle esigenze specie-specifiche. Presso il Centro di Monte Adone è già peraltro presente un macaco proveniente dalla colonia oggetto dell’Accordo odierno fra Comune e Università.
I macachi verso il “ricongiungimento”
Yuri ora ha circa 3 anni e mezzo, anche se non si conosce la sua età con esattezza. E’ arrivato al Centro di recupero Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone (Bologna) il 1° agosto 2012. Proveniva proprio dalla stabulario dell’Università di Modena e Reggio Emilia dove, almeno dal 2005, è in corso una linea di ricerca in cui vengono usati i macachi per degli esperimenti sui meccanismi cognitivi del cervello. Dopo un lungo periodo di adattamento e di controlli sanitari, per Yuri è iniziata una nuova vita. A Monte Adone è stato affiancato a Ghirda (anziana scimmia rossa, arrivata nel centro dal 2002) che l’ha praticamente adottato. Ora Yuri potrà essere protagonista di un “ricongiungimento” e vivere nello stesso Centro, curato e accudito, insieme agli altri macachi dell’Università di Modena che la LAV ha contribuito a salvare dalla sperimentazione.
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