Tre donne curano i cani randagi e danno vita a una no profit


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“L’aiuto maggiore che si può dare alla nostra associazione ma, soprattutto, agli stessi cani è l’adozione. Troppi randagi soffrono e cercano casa”. Lo sottolinea Giusy Cavallaro, una delle tre ragazze di Belpasso (CT), che hanno da circa due mesi fondato Una mano per 4 zampe. L’associazione no-profit si occupa di accudire in ogni modo possibile, con la fornitura di cure, antiparassitari, sterilizzazioni e microchip, i randagi del paese e dei dintorni. Giusy, Gabriella Rapisarda e Marisa Santangelo si sono da sempre dedicate, con passione e dedizione al soccorso dei cani, affrontando anche spese personali per l’acquisto di cibo e antiparassitari, tuttavia la spinta maggiore è arrivata alla fine di maggio scorso, dopo aver trovato i cadaveri avvelenati di una decina di cagnolini presso la piazza Baden- Powell. “Abbiamo dovuto affrontare un momento di crisi e di rifiuto

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Le ragazze dell’associazione con alcuni dei randagi salvati

totale, – confessano le ragazze – perché scandalizzate e sconvolte dalla cattiveria dell’accaduto. Seguivamo ed aiutavamo da tempo quei poveri animali che da quel giorno sono diventati i cani di piazza Baden-Powell”. Oggi, le ragazze, con l’aiuto di molti collaboratori e di alcune strutture concesse dal comune, continuano a monitorare tutti i cani randagi della zona: “Sappiamo quali cagne andranno presto in calore, quali sono i cuccioli da microchippare, chi deve essere sterilizzato, chi ha bisogno di antiparassitari. Abbiamo sotto controllo i nostri cani del quartiere, ma anche quelli dei vicini paesi di Valcorrente e Palazzolo.” Purtroppo il randagismo costituisce un serio problema e la mancanza di un ufficio per i diritti degli animali e di organi di coordinamento tra l’amministrazione comunale non facilita il loro compito. Una mano per quattro zampe è costretta quindi a sopravvivere tramite le donazioni e la clemenza della gente. “In teoria, viste le condizioni dei cani del paese, si dovrebbero sterilizzare circa venti cani al mese, la media effettiva invece è ben più esigua. Una sola sterilizzazione mensile”. Tuttavia, nonostante queste serie difficoltà e le angherie e ingiustizie a cui assistono giornalmente, Giusy, Gabrielle e Marisa, non mollano e gioiscono delle piccole e grandi vittorie. “Abbiamo da poco strappato un simil pit bull dai continui aizzamenti e maltrattamenti della gente che lo stavano inducendo a diventare aggressivo. Oggi, il cagnolone, finalmente al sicuro, nelle mani di una persona splendida, è tornato dolcissimo, dimostrando che l’aggressività, che stupidamente si ritiene di questa razza, veniva invece stimolata dal contesto violento in cui era costretto a vivere”. Il banchetto di Una mano per 4 zampe è presente da circa tre fine ad Etnapolis (CT) e si trova sulla pagina fb: https://www.facebook.com/Una-Mano-Per-4-Zampe-510064175837480/?fref=ts

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