Dal 10 al 14 giugno presso la Fiera Milano a Rho, nelle adiacenze dell’Expo, si terrà un’esposizione canina internazionale: il World Dog Show, organizzato dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) con il patrocinio del Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) e con il patronato della Regione Lombardia, al quale parteciperanno quasi 30 mila cani di 300 razze, in arrivo da 40 Paesi di tutto il mondo.
Sul sito dedicato alla manifestazione gli organizzatori hanno pubblicato un avviso per gli espositori di cani appartenenti alle razze canine per le quali lo standard FCI prevede ancora la possibilità del taglio delle orecchie, ricordando loro l’obbligo di presentare il certificato medico veterinario originale attestante che il taglio delle orecchie, se praticato sul cane, è stato effettuato per motivi curativi (http://www.wds2015.com/index.php?pagina=iscrizioni-coda-orecchie).
La LAV ha formalmente chiesto agli organizzatori, ai giudici di gara e al Servizio Veterinario Asl di Rho (Mi) di verificare scrupolosamente la documentazione di tutti i soggetti con coda e orecchie amputate e di non ammettere la partecipazione alla manifestazione dei cani che presentino tali amputazioni in violazione della normativa vigente, per cui il taglio della coda, così come quello delle orecchie, è vietato.
L’articolo 10 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, accettato dall’Italia senza riserve, infatti, proibisce ogni intervento chirurgico destinato a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzato ad altri scopi non curativi.
L’Ordinanza Ministeriale sull’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, inoltre, dispone che gli interventi chirurgici effettuati in violazione dell’articolo 10 della citata Convenzione europea siano da considerarsi maltrattamento animale ai sensi dell’articolo 544-ter del Codice penale.
La LAV sottolinea inoltre come le mostre di animali siano diseducative e dannose per la lotta al randagismo: “queste manifestazioni con protagonisti gli animali di razza sono in controtendenza con gli sforzi per combattere il randagismo, poiché potrebbero spingere qualcuno, sull’onda dell’emozione, ad acquistare un animale anziché adottare lo sfortunato ospite di un canile e, ancor peggio, senza riflettere dell’importanza della scelta di accoglierlo nella propria famiglia e dei doveri e delle responsabilità che questa comporta”, dichiara Ilaria Innocenti responsabile nazionale del Settore Cani e Gatti LAV
Queste mostre sono fonte di stress per gli animali coinvolti, costretti a viaggi anche molto lunghi e sottoposti a fonti di rumore: persone, musica ad alto volume, abbaio di altri animali, in un ambiente sconosciuto e affollato.“Ci auguriamo che in futuro tali manifestazioni non abbiano più alcun tipo di patrocinio istituzionale, né privato, e che i Sindaci non concedano più l’autorizzazione a simili iniziative”, conclude Ilaria Innocenti.
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