Mimmo Cuticchio è l’ospite d’eccezione della rassegna AltreScene. Il maestro si ripropone al pubblico etneo con uno spettacolo del repertorio classico “La pazzia di Orlando ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna”, con Giacomo, Nino e Tiziana Cuticchio, Tania Giordano e le musiche tradizionali del pianino a cilindro, in scena domenica 15 febbraio, ore 20, Centro ZO di piazzale Asia 6, a Catania
È il quinto spettacolo di una rassegna nata dalla collaborazione tra Zo, Statale 114, MotoMimetico e supportata della Rete Latitudini che consolida il percorso del progetto Zo, “nel segno della continuità di un lavoro cominciato tredici anni fa, che ne ha fatto un luogo dell’inclusione, dell’arte, della cultura e dell’incontro dei linguaggi del contemporaneo – sottolinea il direttore artistico di ZO, Sergio Zinna– eventi che spaziano dal teatro alle arti performative”.
“Magari a qualcuno potrà sembrare strana la presenza dei pupi un calendario di scena contemporanea – prosegue Zinna – ma è facile rispondere che il grande teatro è sempre contemporaneo: il Cunto e l’opera dei pupi sono grande teatro e il maestro Mimmo Cuticchio ne ha rinnovato il linguaggio rivitalizzando una tradizione universale, che è nelle corde della identità siciliana. E a maggior dimostrazione della attualità di questa scuola, basta vedere quanti pochi degli artisti della nuova drammaturgia siciliana non hanno frequentato i suoi laboratori”.
“La Pazzia di Orlando” è uno dei titoli più cari al pubblico tradizionale. Uno spettacolo in cui si manifesta la vitalità del teatro dei pupi in modo semplice, diretto, forte, con mezzi sapientissimi che colpiscono tutti i sensi, traducendo uno degli episodi più classici della Storia dei Paladini di Francia in uno spettacolo d’autore.
Mimmo Cuticchio
Mimmo Cuticchio, oprante e cuntista, attore e regista, maestro e artigiano propone ancora una volta una sua creazione dagli accenti epici, non separabili dall’esercizio teatrale. Un atto d’amore verso il Teatro dei Pupi, una memoria funzionale alla pratica artistica, l’habitat indispensabile all’esercizio stesso dell’Opra e al rapporto con il pubblico. Anche da questo punto di vista l’Opra si rivela come confluenza unitaria di più elementi e di più linguaggi, proposti al pubblico con pari dignità.
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