La creatura del desiderio, la trama
La storia è ambientata nel 1912, un anno dopo la morte di Mahler, la sua giovane vedova, considerata la più bella ragazza di Vienna e allora poco più che trentenne, incontra il pittore Oskar Kokoschka. Inizia una storia d’amore fatta di eros e sensualità, che sfocerà ben presto in una passione tanto sfrenata quanto tumultuosa. Viaggi, fughe, lettere, gelosie e possessività scandiscono i successivi due anni, durante i quali l’artista crea alcune fra le sue opere più importanti, su tutte La sposa del vento. Ma la giovane Alma è irrequieta e interrompe brutalmente la relazione. Kokoschka parte per la guerra con la morte nel cuore. Al suo rientro in patria, traumatizzato dal conflitto e ancora ossessionato dall’amore perduto, decide di farsi confezionare una bambola al naturale con le fattezze dell’amata. Questa è la storia.
Questo racconto rappresenta un’indagine sull’ossessione d’amore costruita sulla finzione umana, e l’occasione teatrale darà certo lo spunto a conversazioni non casuali sulla civiltà che si sta sviluppando in Europa e la cui prima radice non è stata finora tratteggiata con serenità distaccata.
“Il tema – dice il regista Giuseppe Dipasquale – è molto attuale per la vicenda che io e Andrea Camilleri abbiamo voluto raccontare in questa pièce: l’ossessione d’amore per una donna oggetto che si reifica in una bambola fino a portare alla pazzia il personaggio di Oskar Kokoschka, realmente vissuto come quello di Alma Mahler. Questa vicenda emblematica costituisce oggi nella misura del paradosso una delle più raffinate e crudeli violenze sulle donne”.
Lo spettacolo ha debuttato ieri e oggi è in replica. Primo spettacolo di una programmazione lunga sette mesi dedicata alla prosa: “Cari e stinti” di Angelo Tosto, Mimmo Mignemi, Riccardo Trovato; “Carta straccia” diretto da Mario Gelardi; “La gente di Cerami” con Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo e “Aggregazioni” scritto e diretto da Claudio “Greg” Gregori. In tutto questo non mancheranno i grandi nomi del teatro come Mariano Rigillo in “A tavola da Eduardo”, Mimmo Mignemi e Valeria Contadino sul palco con “Amleto in trattoria” e Edoardo Siravo in “Significar mangiando”. MusT dunque continua a guardare al valore della proposta culturale, cercando anche di intercettare tendenze, esigenze e novità, proponendo talenti di un territorio sempre più propositivo e attivo culturalmente. Il tutto, racchiuso in un luogo dove passato, presente e futuro si intrecciano per far vivere agli spettatori la magia unica che solo lo spettacolo dal vivo riesce a creare.
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