Archeologi in erba inaugurano il Decumano romano


Diventare archeologi per un giorno, fin dalla più tenera età, è possibile. “Giocare con la storia” è il progetto ideato dall’associazione Officine Culturali che ha permesso ai bambini di scoprire e ricostruire i resti di antichi reperti archeologici. L’inaugurazione dell’area didattica sul Decumano del monastero dei Benedettini ha offerto ai più piccoli un’attività ludico-didattica per viaggiare nel tempo e tornare indietro nel passato. Officine Culturali, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo La Riscossa di Regalbuto e la collaborazione con il Museo Regionale-Parco Archeologico Greco Romano di Catania e Università degli studi di Catania, ha restituito ai bambini della città la possibilità di accedere ad una suggestiva area del Monastero: il Decumano. È una strada lastricata di epoca romana, che si snoda sotto le ex scuderie oggi adibite ad aule del Dipartimento di Scienze Umanistiche.  In precedenza era inaccessibile per motivi di sicurezza, ma da adesso sarà fruibile a molti. I primi utenti del progetto sono stati i bambini delle scuole primarie di Regalbuto, che dopo aver appreso le nozioni delle principali tecniche di scavo, come dei veri e propri archeologi, ma con attrezzature adatte allo scavo ludico, hanno iniziato a cercare i reperti. L’esperienza immersiva ha coinvolto i bambini e ha reso la visita culturale altamente educativa e piacevole. “ Oggi c’è tanta retorica nel parlare dei beni culturali- ha detto Mariarita Sgarlata assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana- si parla spesso di valorizzazione, ma poi quando si fanno i bilanci è uno dei primi settori in cui si attuano i tagli.  Ad aggravare la situazione ci sono inoltre sprechi, siti museali chiusi o soggetti a vandalismo. Dobbiamo guardare alla cultura non solo come fonte di reddito, ma anche come un valore di coesione sociale e territoriale. I ragazzi devono conoscere e amare il nostro patrimonio culturale”. Giancarlo Magnano di San Lio, direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “È un ulteriore passo verso l’apertura al pubblico del monastero che è patrimonio di tutti. I luoghi della cultura e dell’Università non vogliono restare chiusi al territorio, ma intendono aprirsi alla gente. I tempi non sono felici e solo con sforzi comuni possiamo tutelare i beni culturali”. Il presidente della Banca di Credito Cooperativo la Riscossa di Regalbuto, Maria Rosa Rubulotta, nel suo intervento ha spiegato che “il progetto è importante perché si rivolge ai giovani e la metodologia che offre è più incisiva rispetto ad una visita culturale”. Dal 2012 l’Università di Catania ha affidato a Officine Culturali i servizi di fruizione del Museo di Archeologia, del Museo della Fabbrica e del suo Archivio. “In questi anni- ha dichiarato Francesco Mannino, presidente di Officine Culturali- 60.000 persone hanno aderito alle visite guidate del monastero. Le attività culturali e l’istruzione sono fondamentali per costruire una società. L’obiettivo è di sviluppare nei giovani la curiosità e la creatività, stuzzicando la voglia di conoscenza della propria storia attraverso il gioco. I ragazzi di oggi sono i cittadini attivi di domani e dobbiamo contribuire alla loro crescita”.

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