Nuova vita per i Fratelli Napoli. Obiettivo della Convenzione fra l’ateneo catanese e la Marionettistica dei Fratelli Napoli promuovere l’attività dei maestri pupari catanesi, giunti alla quinta generazione, salvaguardando e valorizzando i cento anni di storia e tradizione riconosciuti nel 2001 dall’Unesco come patrimonio materiale e immateriale dell’umanità.
Nella cornice del Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, sotto la supervisione e il patrocinio del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Giancarlo Magnano di San Lio, direttore del Disum, Lina Scalisi e Stefania Rimini, docenti responsabili della Convenzione, Ciccio Mannino, presidente di Officine Culturali partner della Convenzione, alla presenza di Fiorenzo e Alessandro Napoli, rispettivamente direttore artistico e antropologo della Compagnia di pupari, hanno firmato l’accordo presentando il progetto della mostra “Il pupo va alla guerra. Immagini, cartelli, e voci del repertorio dei Fratelli Napoli”, curato da Simona Scattina, dottore di ricerca in Discipline dello Spettacolo, che intende esporre alcune opere inedite che raffigurano i modelli di rappresentazione della guerra all’interno dei canoni figurativi dell’Opera.
“La famiglia Napoli – spiega Lina Scalisi – rappresenta a Catania la sola famiglia di pupari di antica tradizione che senza essersi disfatta del proprio patrimonio si è mantenuta attiva sino ad oggi”. E aggiunge: “La volontà di quest’accordo nasce dal voler salvaguardare una forma di teatro prezioso della nostra storia facendo riflettere sul valore e il significato che lo spettacolo di figura riveste nella cultura di un territorio sotto il profilo sociale, artistico ed educativo”.
La mostra, prevista per il mese di maggio presso le Cucine del Monastero dei Benedettini, sarà il primo di una lunga serie di eventi organizzati dai membri della convenzione a cui si affiancheranno laboratori didattici, seminari di studio e il lavoro di catalogazione e archiviazione del patrimonio dei Fratelli Napoli.
“In questo difficile momento – sottolinea Fiorenzo Napoli a conclusione della conferenza stampa – sostenere e dare voce alla nostra tradizione in un contesto sempre più precario e complicato significa recuperare e non far morire un frammento importante della storia culturale catanese apprezzata a livello internazionale e, a volte, maltrattata dagli stessi catanesi”.
Scrivi un Commento