Eccoci a uno spazio per la grande Letteratura con l’impareggiabile Saramago, Premio Nobel per la Letteratura nel 1998.
Un’improvvisa e inspiegabile “cecità” colpisce parte della società che viene relegata per timore del diffondersi del contagio. In questa comunità forzata nascono nuove e primordiali regole di sopravvivenza che mettono in luce la brutalità dell’essere umano.
Un fil rouge collega questo romanzo e Il Signore delle mosche. È un dialogo silenzioso sugli archetipi individuali, basati solo su un rapporto di forza (riflessione esattamente opposta all’Emile roussoviano), sulla prevaricazione e sul cedimento agli istinti più aberranti.
L’assenza quasi assoluta di punteggiatura la trovo, invece, un elemento accessorio (che tollero, ma non è funzionale).
Trascorsa una settimana, i ciechi malvagi mandarono a dire che volevano donne. Così, semplicemente, Portateci delle donne. Questa inattesa ancorché non del tutto insolita pretesa causò l’indignazione che è facile immaginare […] i ciechi e le cieche che dormivano per terra, avevano deciso, all’unanimità, di non accogliere la degradante imposizione […]. La risposta fu breve e secca, Se non ci portate delle donne, non mangiate.
Buona lettura e buone riflessioni 🙂
Cinzia Di Mauro, autrice catanese di una trilogia di fantascienza Genius (finalista Urania e Delos) Ledizioni Milano, di un noir umoristico La storia vera di un killer nano (segnalato al Premio Calvino e scelto dalla Nabu), di un fantasy orwelliano Casa Bruiswiq e di un thriller sull’alta finanza In cima alle torri. www.litenet.it
Articolo di Cinzia Di Mauro
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