Il suo motto era “senza peli sulla lingua”. Giornalista scomodo Cosimo Cristina. In occasione dell’anniversario della sua uccisione, su iniziativa di un cartello composto da venti Associazione termitane, verrà celebrata una messa in memoria. La funzione religiosa, presieduta da padre Giorgio Scimeca, si svolgerà sabato 5 maggio alle 17 nella chiesa della Madonna della Consolazione. Sempre nella mattina del 5 maggio, è previsto un dibattito a cui prenderanno parte il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Riccardo Arena, Pino Maniaci, Direttore di TeleJato, il giornalista Ciro Cardinale e Alfonso Lo Cascio, Direttore della rivista Espero. L’incontro che avrà per titolo “Senza peli sulla lingua, giornalismo e lotta ai poteri criminali” si terrà alle 11,30 nella sede del liceo classico “Gregorio Ugdulena” di Termini Imerese.
Nell’editoriale del primo numero di Prospettive Siciliane, il giornale da lui fondato, e dalle cui colonne aveva probabilmente firmato la propria condanna a morte Cristina scriveva così: “Con spirito di assoluta obiettività, in piena indipendenza da partiti e uomini politici, ci proponiamo di trattare e discutere tutti i problemi interessanti dell’Isola, avendo come nostro motto: senza peli sulla lingua. Tutto questo perché noi vogliamo che la Sicilia non sia solo quella folcloristica delle cartoline lucide e stereotipate, né quella delle varie figurazioni a rotocalco e di certa stampa deteriore, per intenderci la Sicilia di Don Calò Vizzini e di Giuliano, ma la Sicilia che faticosamente si fa strada come pulsante cantiere di lavoro e di rinnovamento industriale”.
L’iniziativa, con lo slogan “le Associazioni termitane per fare memoria” è promossa da SiciliAntica, Legambiente, Agesci, Masci, Fidapa, Associazione nazionale Carabinieri, Pro loco, Coro Stesicoro, Vela Club, Politeia, Cittadinanzattiva, Associazione culturale musicale “Città di Termini Imerese”, Termini d’arte, Associazione Reduci e combattenti, La Casa di Stenio, Anpi, Associazione “La Goccia”, Associazione nazionale Polizia, Società San Vincenzo de Paoli, Mondo Consumatori, Associazione Nuova Speranza, Rivista Espero, e in collaborazione con il Liceo Classico “Gregorio Ugdulena”.
Cosimo Cristina nasce a Termini Imerese l’11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 1959 collabora come corrispondente per il giornale L’Ora di Palermo, per Il Giorno, per l’agenzia Ansa, per il Corriere della Sera, per Il Messaggero e per Il Gazzettino. Nel ’59, fonda il settimanale Prospettive Siciliane. Può finalmente scrivere ciò che i giornali con cui collabora non gli permettono di scrivere. Da subito Prospettive Siciliane raccontò la mafia di Termini e delle Madonie in anni in cui nessuno osava nemmeno nominarla o per qualcuno era solo “un’invenzione dei comunisti”. Iniziano per Cosimo le minacce e le querele. Tante le inchieste da lui condotte: l’omicidio del sindacalista Salvatore Carnevale e del sacerdote Pasquale Culotta, avvenuta a Cefalù nel 1955, la morte di Agostino Tripi, il processo per l’omicidio di Carmelo Giallombardo. Il pomeriggio del 5 maggio 1960, ad appena 25 anni, Cosimo Cristina viene ritrovato privo di vita nel tunnel ferroviario di contrada Fossola, tra Termini e Trabia. Non viene nemmeno disposta l’autopsia: per gli inquirenti si trattava di suicidio. Ma i dubbi già allora erano tanti, qualcosa non quadra. Nella tasca della sua giacca vengono ritrovati due biglietti, sulla cui autenticità la famiglia ha dubitato sin dal primo momento: ma stranamente non è mai stata eseguita nessuna perizia calligrafica.
E per il cinquantesimo anniversario della morte del coraggioso giornalista, il 5 maggio del 2010, su iniziativa della rivista Espero, insieme al Comune di Termini Imerese e all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, è stata collocata una lapide nel luogo in cui venne rinvenuto il corpo.
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