Davide Bramante in mostra alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa


Davide Bramante
Davide Bramante La bellezza che ho negli occhi (Ortigia P e P) 2024

Apre al pubblico martedì 14 nella Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa l’esposizione site specificDavide Bramante Pan_Estesìa. Tutta la bellezza che ho negli occhi”, promossa dal Museo che la ospita, prodotta e organizzata da Civita Sicilia.

Le opere di Davide Bramante sono dislocate lungo le sale, in dialogo con i marmi bizantini o con Antonello da Messina, e raccontano di un intimo amore per i luoghi d’origine dell’artista, ossia la città aretusea.

Si inserisce nel mondo dell’Arte Contemporanea per le fotografie di città ideali esposte a livello internazionali dalla Cina alla Corea del Sud fino agli Stati Uniti.

Un viaggio dentro la memoria

Questa esposizione enfatizza, in chiave multisensoriale, le profonde “contaminazioni culturali” della sua arte. Propone una serie originale di fotografie e argille, tesse itinerari alla ricerca dei significati profondi e nuovi custoditi dalle opere d’arte.

Un viaggio totalizzante dentro la memoria della bellezza che dagli occhi passa al cuore e lì rimane in attesa di un tempo per l’incontro e per il racconto.

Mani e volti che nella realtà sono spazialmente lontani si avvicinano, architetture reali, dipinte o scolpite si fondono, mentre sguardi catturati da opere ammirate in città diverse si incrociano e si parlano, infrangendo le barriere fisiche, temporali e della materia.

Davide Bramante e le molteplici interazioni

E se gli occhi dell’artista sono l’arma che cattura le opere del Museo palesando connessioni neuronali e mnemoniche, invisibili e insospettabili, anche le mani, le sue, concorrono alla sublimazione della memoria: l’argilla, millenaria compagna dell’uomo, diviene alter ego dello scatto fotografico.

Focus centrale è quindi non tanto l’esperienza di un singolo, ma le interazioni molteplici che possono disegnare un percorso, una logica, una restituzione di idee in materia.

La curatela è non convenzionale, governata da Laura Milani (imprenditrice, manager ed esperta in strategie per l’innovazione culturale) e liberamente strutturata dall’équipe di Civita Sicilia.

L’obiettivo -dicono- è quello di non “plasmare” questa molteplicità, ma piuttosto di lasciarla fluire liberamente e di restituirla intatta al visitatore, anche se questi, inevitabilmente, si troverà a filtrarla attraverso la propria percezione“.

A una coralità di voci è stato affidato il compito di raccontare la mostra, le opere e l’artista stesso:

  • Eleonora Aimone,
  • Paolo Berloffa e
  • Patti Spadafora,

ed ancora

  • Alessandro Cannavò,
  • Mario Cucinella,
  • André Cuoco,
  • Hèlène De Franchis,
  • Axel Iberti,
  • Chiara Johnson,
  • Antonino Minniti,
  • Carlo Maria Pinardi,

per continuare con

  • Turi Rapisarda,
  • Beppe Sala,
  • Massimo Sgroi.

Singoli contributi, che sfruttano il format “video da social media” e saranno fruibili dai visitatori nel percorso espositivo.

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