Un evento drammatico si può raccontare in tanti modi. Davide Enia lo fa intrecciando storie di vita, cronache di guerra, ricordi di vita vissuta riuscendo ad alternare in platea sorriso, risate, lacrime e riflessioni. In un’ora e trenta circa l’attore parlermitano concentra il massacro di Palermo del 9 maggio ’43 e riesce a farlo vivere al pubblico, quasi come si avesse davanti un grande schermo con immagini vere e proprie. Sul palco, invece, c’è solo lui seduto su una sedia, su sfondo nero accompagnato magistralmente dal vivo dal musicista Giulio Barocchieri.
L’autoattore siciliano, che ha recentemente vinto il Premio le Maschere del Teatro Italiano 2021 come Miglior autore di novità proprio per questo spettacolo Maggio ’43 prodotto da Fondazione Sipario Toscana di Cascina (Pi) e Accademia Perduta Romagna Teatri, è stato ospite del Teatro della Città alle Ciminiere di Catania e il giorno dopo all’Antico Mercato di Siracusa.
Lo spettacolo Maggio ’43 ha già registrato oltre 600 repliche e continua a incassare consensi e successi perché è uno spettacolo intenso, ben strutturato, che ti fa sentire l’odore della polvere e il sudore dei suoi personaggi. Cammini dentro la storia riuscendo a vedere le strade di Palermo, a sentirne la drammatica desolazione dettata dalla guerra respirando lo straordinario spirito di sopravvivenza dei suoi personaggi. Questo spettacolo narra, infatti, l’atrocità di quei momenti attraverso la trasformazione di storie e aneddoti e trae linfa da una serie di interviste a persone che subirono quei giorni del maggio ‘43, e ne uscirono miracolosamente illese. La memoria si fa gesto, teatro purissimo, racconto incalzante e profondo. Lo spettatore riesce a percorrere un viaggio emotivo diventandone testimone appassionato.
A fine spettacolo, Davide Enia torna in scena per i doverosi applausi concedendo generosamente ulteriori racconti di vita familiare, legati al Maggio ’43 e non solo.
Scrivi un Commento