Emanuele Ventanni e la Biennale d’Arte Umbra 2015


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In occasione del talk show promosso dal nostro magazine Sicilia e Donna insieme alla banca Mediolanum sulle eccellenze siciliane incontriamo il pittore umbro Emanuele Ventanni, intervenuto alla manifestazione per presentare un particolare ed ambizioso progetto che lega la nostra terra di Sicilia con l’Umbria.

Promotore della Biennale d’Arte Umbra 2015. Ci spiega come nasce quest’esperienza?

“È un’iniziativa molto ambiziosa e nasce dalla volontà dei nostri amministratori che insieme ad un gruppo d’artisti, capitanato dal mio amico e collega Roberto Guccione, hanno voluto creare un ponte tra la cultura umbra e quella siciliana. Ho fatto da battistrada allo sviluppo e all’incremento del progetto, che vedrà luce il prossimo anno. Far conoscere i nostri prodotti agroalimentari è, secondo me, anche un modo di fare arte, perché coniugare le eccellenze di Sicilia, Calabria ed Umbria in particolari percorsi artistici può aiutare il nostro territorio a risollevarsi ed avere una marcia in più”.

Approfondiamo il suo modo di dipingere. Nei suoi quadri ritrae, quasi sempre, volti di donne. Come mai questa scelta?

“Riesco a dipingere di tutto, però il mio soggetto ideale è senza dubbio la donna. Punto sugli occhi. Se mi colpisce lo sguardo il gioco è fatto. Il quadro non deve essere un mistero per chi lo guarda. L’arte non deve essere solo per gli addetti ai lavori”.

Non utilizza la classica tela per dipingere i suoi quadri …

“È vero. Uso la carta abrasiva e non la tela, prendo dei legni leggeri li scurisco con dei colori creati apposta da me e con la carta vetrata disegno il volto della donna”.

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha eliminato come materia curricolare l’arte. Lei vive d’arte, fa l’artista a tempo pieno. Qual è il suo pensiero in merito a queste opinabili scelte ministeriali?

“Noi italiani siamo fra i popoli più ignoranti a livello mondiale. L’Italia dovrebbe far conoscere ai suoi figli la storia dell’arte sin dalla scuola per l’infanzia, perché la nostra storia è fatta dai grandi artisti. È assurdo che anche la geografia sia stata abolita dalle lezioni. Non riesco a capire tutto questo o forse si, perché un popolo ignorante è più facile da manipolare”.

Ogni artista o pittore in genere per creare ha bisogno di uno stimolo particolare. Emanuele Ventanni quando dà vita alle sue creature cosa desidera ottenere a lavoro ultimato?

“Emozionarmi. La prima persona che devo stupire quando il quadro è pronto devo essere io”.

Lei nella vita si occupa di arte a tempo pieno. Quanto è difficile, oggi, vivere di sola arte?

“Tutto dipende a quale mercato si intende fare riferimento. Essere artisti non significa rimanere legati al proprio territorio ma è fondamentale spaziare e allargare i propri orizzonti. Si deve viaggiare tanto e conoscere sempre gente e luoghi nuovi, perché solo così si può andare avanti”.

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