Erika, imprenditrice: “Offro uno spazio ai giovani artisti”


Offrire uno spazio ai giovani artisti che vogliono esporre le proprie opere, e contemporaneamente regalare un tocco d’arte agli ospiti del suo bed and breakfast: è l’idea di Erika Bongiorno, 25 anni, titolare di una piccola struttura ricettiva all’interno di Palazzo Zappalà Gemelli, a Catania. La giovane Erika, che si divide fra la passione per l’arte e quella per la cucina (è anche un’esperta di “intaglio vegetale”), dalla scorsa estate ha dato vita ad un’iniziativa denominata “L’arte per l’arte. Imagination is lawless”. Ogni mese alcuni giovani emergenti espongono le proprie opere nelle stanze del suo bed and breakfast, senza dover sostenere alcuna spesa.

 

 

 “Di ritorno da un viaggio a Londra – spiega la Bongiorno – ho riflettuto su come da noi l’arte sia poco considerata, e sia difficile farsi conoscere chi la pratica. Per questo ho pensato di mettere a disposizione la mia piccola struttura, e ho subito contattato alcuni colleghi di studio, principalmente del liceo artistico “Emilio Greco” di Catania  e dell’Accademia di Belle Arti. Ogni artista espone un paio di lavori e un piccolo book informativo con il suo curriculum. Molte delle opere sono realizzate con materiali di scarto: si va dai quadri alle serigrafie, dalle sculture ai gioielli artigianali, passando per oggetti originali come le installazioni in silicone e i saponi di marsiglia dalle forme più varie, o le lampade realizzate con le pale di ficodindia, pulite e verniciate. Luigi Sotera, Roberta Mannino, Stefania D’Amico, Concetta Lorenti, Rosaria Battiato, Antonio Guarrera, Agostino Ciraldo, Luigi Smeraldi e Luca Pernicone sono alcuni degli artisti che hanno esposto finora. A loro si è adesso aggiunto Enzo Salanitro, che però non si può certo definire un emergente: è docente di discipline pittoriche al Liceo artistico di Catania, fondatore del gruppo Artestudio, dell’associazione Nuovorganismo, della galleria d’arte Bruca e autore di mostre in Italia e all’estero. “Il mio desiderio – conclude Erika Bongiorno – è quello di coinvolgere nel progetto altri giovani artisti”.

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