“Bastano una donna e un tamburo, per fare scoppiare una rivoluzione”, recita un vecchio proverbio siciliano. Ed è su queste battute che si è aperto l’incontro tenuto dalla redazione della rivista “Sicilia e Donna” nella sede di Belpasso del “Circolo Culturale Femminile Athena”, presieduto da Tommasa Pappalardo. Ospiti e padrone di casa hanno in comune una profonda osservazione della realtà femminile, che “costringe” a parlarne e a riflettere. Il mondo delle donne, a differenza di quello degli uomini, a volte è stato ed è evanescente, spesso incerto. Conviene, dunque, investire in un magazine che parli di donne e alle donne? La risposta è sì. E il risultato è una rivista in bilico fra la vecchia scuola e l’ibridismo anglosassone.
Il Direttore responsabile del giornale, Alessandra Bonaccorsi, ha esordito asserendo, con comprensibile orgoglio, che “Sicilia e Donna” è il “primo magazine femminile a diffusione regionale in Sicilia”. Lo slogan è “la Sicilia che piace”, perché la regione si può raccontare in un modo diverso dal solito, cercando il cambiamento e ambendo a una rinascita, anche se da un passato travagliato di problematiche e stereotipi sociali. Il compito è quello di prendere la parte buona della nostra terra e delle nostre genti e di portarla avanti e, contestualmente, fare in modo che anche quella meno buona non venga eclissata. Animati dunque da una sorta di sicilianità “meticcia” (per gli argomenti trattati ma non per le origini) che non li abbandona mai. Si tratta di un “giornale femminile, non femminista”, sottolinea Alessandra Bonaccorsi, capace quindi di rivolgersi in egual misura a un pubblico sia femminile che maschile. Il Direttore editoriale, Nicola Savoca, prosegue con un excursus sulle principali riviste italiane legate al nome di grandi penne siciliane, da Angelo Ascoli a Rosalia Salemi e, ancora, da Vittorio Corona a Brunella Gasperini. Si sofferma inoltre sulla nobile decisione del settimanale femminile “Donna Moderna” di puntare sulle donne vere da copertina. “Donne eccezionali o eccezionali nella normalità”, aggiunge Daniele Lo Porto, che è anche l’amministratore unico della società editoriale. Impegnati a gestire, con sentimento e dedizione, la complessità del presente e a rintracciare nuovi territori di sperimentazione, i fondatori di “Sicilia e Donna” hanno fatto del proprio giornale “una sorta di palestra per i giovani talenti” in campo giornalistico e distillano insegnamenti ed esperienza. Questo per far fronte a un periodo di stanca, che vede ormai susseguirsi a ritmo sempre più incalzante fughe di cervelli, esortati alla ricerca di isole che siano emerse legittimando il talento e l’innovazione. A tal proposito, Daniele Lo Porto accenna alla rubrica “Esco e riesci”, che presenta la Sicilia per quel che era e che tuttora è: una terra di emigrazione “con la valigia di cartone” in passato e “con il computer e l’Ipad” oggi, “perché è un’emigrazione intellettuale”. Ma anche questa è la “Sicilia perfettamente imperfetta” di cui la redazione del bimestrale (con una foliazione di 96 pagine e la prossima uscita fissata ad inizio ottobre) parla e vorrebbe parlare. Redazione che è essa stessa certezza e simbolo di una promessa che sarà mantenuta.
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