Giornata della memoria: un pensiero a Kertész Géza


olocausto

Un pensiero durante la giornata della memoria va rivolto a Kertész Géza, l’allenatore della squadra di calcio del Catania ucciso dai nazisti per aver salvato degli ebrei e dei dissidenti ungheresi durante la Seconda Guerra Mondiale. In attesa dell’intitolazione di una strada a Catania.

L’allenatore ungherese Kertész Géza merita un posto di rilievo nella giornata della memoria dedicata alle vittime dell’Olocausto nazista. Lui, che guidò la formazione di calcio del Catania tra il 1933 e il 1936 e nel 1941-1942, fu fucilato da eroe nel 1945 in Ungheria, dopo aver organizzato un gruppo di resistenza antinazista e aver salvato degli ebrei e dei dissidenti ungheresi dalla Gestapo.

La città dell’Elefante ha recuperato la sua memoria storica grazie al lavoro degli autori del volume “Tutto il Catania minuto per minuto” e al comitato pro-Géza Kertész, formatosi nel 2011” i cui componenti (Antonio Buemi, Roberto Quartarone, Alessandro Russo, Filippo Solarino, Sergio Capizzi, Salvo Giglio, Santo Privitera, Salvatore Quartarone) hanno presentato un’istanza per l’intitolazione di una strada alla memoria dell’allenatore ungherese; a settembre hanno organizzato in sinergia con l’assessorato alla Bellezza del Comune un evento e una mostra in suo onore, durante la Giornata della cultura ebraica.

 La campagna che il comitato sta conducendo da quasi tre anni per l’intitolazione alla sua memoria di una strada in città continua, in attesa che la richiesta venga recepita dal Comune di Catania, che si è dimostrato molto sensibile all’argomento. Durante una conferenza organizzata da Assostampa e Ersu Catania, il segretario provinciale del sindacato dei giornalisti, Daniele Lo Porto, ha annunciato che nelle prossime settimane si terrà una conferenza dedicata proprio alla figura di Kertész, oltre che ad Amedeo Rega (portiere scampato all’eccidio delle Fosse Ardeatine) e Luz Long (già olimpionico tedesco e morto in guerra in Sicilia).

 

Articolo Precedente Miseria e nobiltà, va in cantina il dialetto
Articolo Successivo Violetta, fan in delirio per il fenomeno argentino

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *