“Ogni giorno muoiono ventiduemila bambini, per cause prevenibili – spiega Vincenzo Lorefice, presidente del Comitato Provinciale di Catania per l’ Unicef – vogliamo arrivare a zero affinché non ci sia più nessun bambino che muoia per malattie curabili”. Tanti i progressi ottenuti dall’Unicef, ma è assurdo pensare che, oggi, si possa ancora morire per malattie come morbillo o diarrea. “Nessuna cifra è accettabile in termini di morti infantili – decreta con tono deciso e perentorio Giacomo Guerrera, presidente Unicef Italia – tutti i bambini hanno il diritto di diventare vecchi”. Hanno animato la serata di Gala “Zero per la vita” al Teatro Massimo Bellini di Catania, presentata da Carla Previtera, con la direzione artistica di Cynthia Torrisi, personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura come Guya Jelo e Donatella Finocchiaro.
Un riconoscimento particolare è stato assegnato allo show- man Kledi Kadiu, Goodwill Ambassador dell’Unicef Italia, per l’impegno e la devozione del lavoro svolto in questi tre anni di collaborazione con l’associazione. “Salvare la vita di chi soffre, di chi è meno fortunato di noi – sottolinea il noto ballerino – è un atto doveroso che dovremmo fare tutti, soprattutto, chi come me ha avuto la possibilità di realizzare i propri sogni”.
Perfette le esecuzioni dei musicisti del Bellini e sublimi le interpretazioni dei giovani talenti siciliani; notevole la performance del Mezzosoprano Sabrina Messina, la quale ha interpretato “Il segreto d’esser felici”, un’ aria tratta dalla “Lucrezia Borgia” di Donizetti.
Durante l’evento è stato dedicato un momento alla moda e alle creazioni della stilista Francesca Paternò, la quale ha vestito una “Pigotta”, la bambola salva vita dell’Unicef, con i colori della tradizione siciliana ricordando la bella Angelica contesa dai paladini Orlando e Rinaldo. Simpatica e divertente l’idea dell’organizzazione di regalare ad ogni singolo spettatore-donatore la preziosa bambola di pezza, come segno di ringraziamento, per il contributo economico offerto.
Musica, danza e riflessione si sono alternate sul palco del Bellini, in modo magico, offrendo al numeroso pubblico presente in sala la possibilità di regalare un sorriso ad un bambino lontano.
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