Al Teatro Coppola di via del Vecchio Bastione 9 stasera e domani alle 21 va in Scena Cuori Rivelati. La regia è di Elena Rosa e Benedetto Caldarella. Sul palco: Flavio Belmonte, Benedetto Caldarella, Massimiliano Cariola, Antonio Chiarenza, Alessandro Coco, Erika Conte, Giacoma Cutrona, Sara Firrarello, Lucia Merlino, Bernardo Moscarà, Davide Raciti, Elena Rosa, Elisa Spanò, Fabiana Taibi, Enrico Tricomi, Maria Emanuela Venticinque. I registi spiegano: “Da Shakespeare a Muller, a Pasolini, i testi e le visioni conducono ad un ribaltamento del dramma originario: Ofelia ha smesso di uccidersi e diventa signora del proprio cuore, Amleto non vuole più uccidere, lui è padrone del suo tempo. Amleto non recita più alcuna parte perché il teatro deve raccontare ciò che non ha avuto luogo”. I Cuori Rivelati con il loro teatro proclamano la conquista dell’altrove, la conquista, più che dell’inclusione, dell’esserci : “il mio dramma, se ancora dovesse aver luogo, si terrebbe nel periodo della ribellione.”
Identificandosi con le figure di Amleto e Ofelia, i Cuori Rivelati, non hanno fatto altro che affondare nell’assurdità dell’esistenza, sempre in bilico tra il desiderio di responsabilità e consapevolezza e la necessità di annullarsi nell’oblio. In un inscenarsi dell’assurdo si inserisce l’ironia diffusa, il mezzo comunicativo preferito dalla compagnia che parlando per metafore e immagini destabilizza l’interlocutore fino al punto di lasciarlo smarrito. “L’uomo vede ora dappertutto soltanto l’atrocità o l’assurdità dell’essere” dice F.Nietzsche. I Cuori Rivelati, guardano con lucidità questa assurdità al punto da notarne e sottolinearne le incongruenze e le scelleratezze. Una lucidità ora brutale, ora mistica, ora visionaria.
Chi sono i Cuori Rivelati?
I Cuori rivelati si costituiscono come gruppo di artisti, attori, danzatori diversamente abili e psichiatrici. L’aspetto caratterizzante è la naturale capacità di mettere a nudo se stessi, anzi di essere già a “nudo”, rivelandosi in scena in un rapporto diretto e personale con il pubblico, da qui si sviluppa la poetica dei Cuori Rivelati. Spesso, l’esperienza della “rivelazione” è alla base di ciò che accade in ambito spirituale, quando si manifesta una grande verità, come accade ai santi. Per noi una persona con disabilità si fa portatrice di grandi verità, di grandi rivelazioni. Manifestate poi, come azione sulla scena e resa accessibile a tutti. Il Teatro per noi diventa un tentativo di rompere quell’idea stessa di “teatro della diversità”, un’idea diremmo noi che riconduce le persone sulla scena al loro ruolo sociale, in un’azione socialmente utile o salvifica. Scardinare questa idea per noi significa non chiudersi in una forma chiusa, e riportare alla normalità del teatro le persone che stanno sulla scena: gli attori. Una sottrazione di ruolo, una sottrazione a quel che apparentemente è. Artisti-Non artisti, di fatto capaci di smantellare e ricostruire nuove realtà, rivelando sensi fino a quel momento sconosciuti.
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