Metti una cornice naturale, il mare d’estate, i Faraglioni di Trezza e il castello di Aci, e poi ancora musiche di sottofondo, il mito, la scienza, immagini e voci. Così Iante, neonata associazione per la valorizzazione e la promozione dell’ambiente, con un motto che inneggia alla collaborazione con gli attori del territorio, in nome della cultura e dell’arte, ha debuttato ieri con un evento sulla nascita del vulcano.
Un modo peculiare per raccontare le radici della nostra terra, un racconto a due voci, quella di Vito Sorbello, professore di letteratura italiana al liceo, e quella di Marco Neri, primo ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania.
E non poteva che nascere da qui, dalle terre di Aci, l’attività di sensibilizzazione che l’associazione Iante si pone come impegno sul territorio “se pensiamo –afferma Sorbello- che proprio qui è nato il primo romanzo della letteratura marinara moderna italiana, I Malavoglia.”
Un viaggio virtuale tra due diversi modi di concepire il territorio, un’insolita connessione fra l’Etna e la Riviera dei Ciclopi, con un gigante a fare da trait d’union. Ma quale gigante? Sarà l’Encelado di cui parla Virgilio, o il Tifeo di Pindaro e Ovidio, a spiegare la geodinamica etnea? Beh forse Polifemo – aggiunge Sorbello- “che nasce dal mare come l’Etna ed ha quel solo occhio quasi a ricordare la bocca del vulcano”.
Da un lato la mitologia, dall’altro la scienza, due punti di vista apparentemente lontani, ma che forse così lontani non sono. Infatti, se “la mitologia è la scienza dell’antichità e gli antichi leggevano i fenomeni della natura attraverso i miti –continua il professore- alla base qualcosa di razionale e fondante c’è, perché la mitologia fonda civiltà, luoghi e segna perimetri”.
Iante è stata una sfida, ma dopo 6 mesi…
“E’ stata una sfida –ha sottolineato Neri- inizialmente sembrava quasi impossibile collocare la mitologia nella scienza, ma dopo sei mesi di lavoro è venuto fuori questo dialogo a tratti inaspettato anche per noi, nella scoperta che forse gli scienziati moderni non hanno inventato tutto.”
Così, sullo sfondo di una leggenda come prefigurazione storica, è iniziato il viaggio di Iante alla scoperta dell’Etna, dalla tettonica delle placche ad Esiodo, dall’Odissea di Omero ad Aristotele e poi ancora fino a Tucidide, Papa Gregorio Magno ed Hölderlin, in un flusso ininterrotto di storia e leggenda, mito e scienza, in cui l’Etna è apparsa “come un meraviglioso quadro di De Chirico in un contesto pieno di fascino”.
L’evento sarà replicato all’Arena della Villa Belvedere, Piazza Indirizzo di Acireale, il prossimo 28 Agosto.
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