Il Comune promette ai fratelli Napoli: “Entro gennaio 2015 ridaremo alla Marionettistica dei Fratelli Napoli il Teatro Stabile dell’Opera dei Pupi creato appositamente alle Ciminiere”.
Giuseppe Idonea, responsabile delle Relazioni Esterne del Comune di Catania e direttore Cunes Comuni Unesco Sicilia, ne è certo.
“Sono felice – aggiunge Idonea – nel riportare il messaggio del sindaco Bianco che si è operato e preoccupato ad arrivare ad un accordo con l’Ente provinciale”.
I Fratelli Napoli e l’opera dei pupi
Quella struttura, che i fratelli Napoli chiedevano già da tempo, andrà alla famiglia di pupari giunti alla quinta generazione.
“Da oltre un decennio il Teatro dell’Opera dei pupi siciliani è chiuso e abbandonato a se stesso.
L’eventuale riapertura del Teatro dell’opera dei pupi sarebbe quasi un miracolo”.
Buone notizie per i noti pupari arrivano anche dall’università. “Stiamo stabilendo un protocollo d’intesa tra il Dipartimento di Scienze Umanistiche e i Fratelli Napoli – annuncia Lina Scalisi – in modo da tutelare e conservare la secolare tradizione di operanti che contraddistingue il loro percorso storico”.
Fratelli Napoli: la nostra storia
Caloroso ed animato l’intervento di Fiorenzo Napoli, che senza mezzi termini spiega la difficile situazione che stanno vivendo: “Dopo la dolorosa perdita del Teatro Stabile delle Ciminiere pensavamo che l’opportunità del Teatro – Museo nei locali di Vecchia Dogana fosse il luogo definitivo in cui poter rappresentare i nostri spettacoli e far conoscere alle scuole, ai turisti e agli appassionati la nostra storia.
Siamo stati costretti ad interrompere il cartellone teatrale e a non sapere cosa rispondere a tutti coloro che volevano assistere alle nostre rappresentazioni.
Oppure ammirare i nostri pupi storici perchè non abbiamo una dimora dove far alloggiare i nostri paladini”.
“La promessa fatta in un luogo apolitico, ma votato alla cultura, come l’Accademia di Belle Arti – spiega Liliana Nigro – mi trasmette positività, perché l’importanza storico culturale dell’Opera dei pupi, riconosciuta il 18 maggio 2001 dall’Unesco patrimonio orale e immateriale dell’umanità, non può e non deve rischiare di non esistere più. Guardiamo con ottimismo la proposta fatta auspicando che il sostegno alla famiglia Napoli arrivi ancora prima dei tempi previsti”.
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