Un atto d’amore verso Catania è l’esigenza che ha spinto Giovanni Iozzia a scrivere il suo nuovo libro dal titolo “Il mistero dell’Alcorano”, edito da Carthago. L’opera dello scrittore e giornalista catanese verrà presentata giovedì 26 alle 17 al Palazzo della Cultura. L’autore si prefigge di andare oltre la mera promozione del libro: sarà piuttosto un’occasione per parlare della meravigliosa e contraddittoria Catania, amata da tutti coloro che l’hanno visitata ma spesso disprezzata dai suoi stessi cittadini. Alla presentazione parteciperà anche il sindaco Enzo Bianco.
Giovanni Iozzia si è sentito quasi in dovere di concentrarsi sulla sua città per ridarle il giusto valore perché a suo parere “Catania è bellissima e ricca di storia non meno di città più grandi e famose. Purtroppo non è stata raccontata bene anche perché noi catanesi abbiamo il pessimo difetto di denigrarci da soli. La non-cultura che ha dominato in questi ultimi anni ha fatto il resto.”
Raccontare il volto di una città non è certo un’impresa facile poiché si rischia di trasformare il libro in un guida turistica. Ma l’autore de “Il mistero dell’Alcorano” è riuscito a trovare una soluzione vincente, prendendo in prestito un’idea di Chesterton, lo scrittore britannico divenuto celebre per i racconti di Padre Brown, che lesse l’insegna Coffee-room al contrario, facendola diventare “Mooreeffoc”. Quest’ultima non è altro che una parola immaginaria che improvvisamente trasforma ciò che si conosce in qualcosa di totalmente diverso. È stata proprio la fantasia creativa a guidare la penna di Iozzia; quella stessa fantasia che, secondo John Ronald Reul Tolkien, “tenta soprattutto di fare qualcos’altro (qualcosa di nuovo), è capace di aprire il vostro forziere e di farne volare via tutte le cose racchiusevi, come uccelli di una gabbia. Le gemme si trasformano tutte in fiori e fiamme, e vi accorgete allora tutto ciò che avevate (o sapevate) era pericoloso e dotato di poteri, nient’affatto saldamente impastoiato, si anzi libero e selvaggio; e tanto poco vostro quanto quelle cose non erano voi stessi”.
“Il mistero dell’Alcorano” narra una storia che appare vera e verosimile, possibile e credibile, che però potrebbe essere frutto di una concatenazione errata, volutamente errata o persino genuina. La vicenda ruota attorno ad un libro dalla fodera rosso fuoco dal contenuto misterioso. Inoltre, nell’opera di Iozzia, ha perfettamente funzionato il concetto di “sincronicità” elaborato da Colin Wilson, elemento che rende la storia ancor più inquietante.
Articolo di Rosita Cipolla
Scrivi un Commento