Inaugurata la mostra “Maschere”, la personale di Cristiana Cardillo


Qualcuno ha scritto, un tempo forse non troppo lontano, che “ogni arte pone sempre una domanda al destino, col desiderio intenso di veder meglio in se stessi; l’arte è l’ultima parola della coscienza umana”.

Certamente il tentativo, elegante, sì, ma anche tecnicamente attivo e capace, di Cristiana Cardillo di porre domande importanti alla sua arte e, magari, di cercare di dare anche delle risposte, c’è. Ed è in questi giorni in mostra alla libreria Vicolo Stretto di Catania, in via Santa Filomena n. 38, dove alcune delle sue tele più belle prendono vita nella sua nuova personale, sul tema: “Maschere”.

Non è un caso che la pittrice catanese, che nasce anche come restauratrice e si perfeziona come decoratrice di miniature e di accessori moda (senza costringere, così, a nessuna restrizione culturale la propria arte!), abbia aperto la mostra, durante il consueto vernissage, sabato scorso, con le parole che Franco Rella ha inciso nel suo “La battaglia della verità”: “…Tutti noi siamo convinti che nella finzione sia contenuta una verità, che in qualche luogo e in qualche modo si incrocia e si interseca con la realtà. Come per la Maschera, che non solo – prosegue Rella – nasconde il volto ma anche lo rivela…” Così, e qui i quadri di Cardillo aiutano a comprendere quanto queste parole siano veritiere, “…La verità di quella maschera si incontra ad un certo punto con la verità del volto su cui è calata”.

Cristiana Cardillo vuole così parlare di “caratteri”, di volti che trovano in fondo se stessi nelle loro stesse rappresentazioni. Niente di pirandelliano, niente corde pazze e corde savie e niente di scontato nella sua arte, ma tutta la profondità delle domande che travalicano il tempo e che cercano risposte nelle estetiche più colte, quelle che hanno squarciato verità scomode e fondato nuove correnti culturali attraverso rivoluzioni.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 22 giugno, anche la sera, dato che la libreria è ubicata in uno di quei vicoli catanesi che si rifanno alla bella e romantica Parigi e che, pertanto, segue gli orari dei numerosi ristoranti della rue Santa Filomena. Dove, tra tanto cibo e tanto vino, le opere di Cardillo sono, almeno in questa settimana, il richiamo più bello alla cultura contemporanea.

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