Iolanda Cuscunà presenta la raccolta di poesie Tace l’umano


iolanda cuscunà
Foto Brunella Bonaccorsi

I versi di Iolanda Cuscunà sono diretti, incisivi, pregni di significato. La poesia, si sa, è complessa, ma per un poeta scrivere è prima di tutto una necessità. Lo è anche per questa giovane poetessa catanese che si approccia alla scrittura con la sua prima raccolta di poesie dal titolo Tace l’umano, portata alle stampe da due editrici talentuose e coraggiose che con Nous editrice fanno scelte ragionate puntando sulle cose importanti da dire. “Oggi si pubblica troppo -spiegano Chiara Sicurella e Giuditta Busà-. Noi abbiamo fatto una scelta di valore decidendo di pubblicare pochi libri ma di qualità“.

La raccolta di poesie di Iolanda Cuscunà (con prefazione di Giovanna Giordano e postfazione di Enzo Cannizzo) è un doppio debutto, in primis per la sua autrice, in secundis per le editrici che pubblicano per la prima

Foto Brunella Bonaccorsi

volta un testo di questo tipo. “Non appena abbiamo letto le poesie di Iolanda -spiegano in coro unanime- abbiamo avvertito un’empatia immediata. E nei giorni seguenti ci capitava di ripetere ad alta voce i versi letti. Da qui la decisione di pubblicare questo testo che riteniamo di grande qualità“.

Un rapporto empatico biunivoco. Iolanda scrive da sempre, imprime su carta emozioni, suggestioni, critiche lucide alla città e a ciò che non le piace. I suoi versi, scritti nell’immediatezza di pochi attimi, però rimanevano nel cassetto. “Non pensavo di poterli mai pubblicare -spiega l’autrice-. Devo alla scrittrice Giovanna Giordano e all’attore Filippo Aricò, per me veri e propri fari, la decisione di portarli alla luce. Mi hanno spinta ad uscire allo scoperto. L’incontro con le editrici, con le quali si è instaurato un’immediata unità di intenti, ha poi fatto il resto. Ed eccomi qui con il mio libro tra le mani ed è una gioia infinita“.

La prima presentazione ieri alla libreria Cavallotto di corso Sicilia, in una saletta gremita di persone (stupefacente per un incontro sulla poesia). Al suo fianco Giovanna Giordano che l’ha “battezzata alla scrittura” con un rituale in piena regola corredato dalle citazioni di Fernanda Pivano (traduttrice, scrittrice, giornalista e critica musicale), che a sua volta “battezzò” lei. “Hai scelto

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un percorso difficile: la scrittura -le dice-. Non ti curare di critici, giornalisti, né del parere altrui, segui solo il tuo cuore“.

Iolanda si commuove, lo fa citando la dedica A mia madre, la mia bambina, rimarcando il dolore della perdita, l’indifferenza della società che non accetta le malattie mentali, si commuove sentendo i suoi versi prendere forma, cullata dall’abbraccio dei tanti a cui ha donato una dedica.

Raccontare la poesia è superfluo, va letta e ascoltata. Ci piace però citare le parole che Giovanna Giordano usa nella sua prefazione e che sintetizzano l’animo poetico di Iolanda Cuscunà: Queste sono poesie di una donna che cammina sul mondo con le scarpe  militari, ricoperte di fango e con le ballerine nere luccicanti.

E noi aggiungiamo: I suoi versi sono lame taglienti, a tratti critiche mirate alle storture del tempo moderno (da qui il titolo Tace l’umano) su cui si dovrebbe riflettere più e più volte, frasi in rima scritte in punta di penna, delicate e forti al tempo stesso, come d’altra parte è Iolanda Cuscunà.

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