La Sicilia raccontata dai cartografi XVI-XIX secolo


 

Palazzo Minoriti, sede storica della Provincia regionale di Catania, si riconferma polo di cultura con la mostra “La Sicilia raccontata dai cartografi XVI-XIX secolo”, che sarà inaugurata lunedì 24 febbraio, alle ore 17,30 dal commissario straordinario Giuseppe Romano.

In esposizione le mappe cartografiche antiquarie della Collezione di Antonio La Gumina, con carte geografiche complementari a quelle che la Provincia ospita già permanentemente alle Ciminiere. Tra i pezzi più significativi di Palazzo Minoriti si segnala la carta stampata a Roma nel 1582 da Paolo Graziani, che riporta, sulla scorta di Diodoro Siculo, le caratteristiche precipue della Sicilia: isola ferace e produttrice di frumento, vino ed olio, ricca di acque salubri e frutti della terra. Al geografo alessandrino Claudio Tolomeo si rifanno i cartografi del Cinquecento e ad Ulm, nel 1520, viene realizzata una carta della Sicilia, assai rara, esposta per l’occasione. Al 1528 risale la carta coloratissima, ma imprecisa, di Benedetto Bordone. Ben più esatta è quella Romeyn De Hooghe, del 1694, che delinea il Mediterraneo. Tra le carte nautiche spicca il portolano manoscritto anonimo del XVII sec., di appena cm. 14×13. Spettacolare la carta preparata a Parigi, dal 1762, dal cartografo del re di Sicilia, Giovanni Antonio Rizzi Zannoni.Tra gli atlanti tascabili, è da citare la produzione dell’Ortelio e, tra i cartografi olandesi, il De Wit.  Magnifica e ricca di informazioni la carta corografica G. Battista Ghisi del 1779. Curiosa la Carta strategica della Sicilia di Francesco Bacciarini, del 1860.

L’esposizione di Palazzo Minoriti è abbinata ad una mostra di manufatti in terracotta, ispirati alle antiche mappe: “La Cartografia nelle ceramiche di Renata Emmolo”.

Il catalogo della mostra (Ducezio Edizioni, 39 pagg.) aiuta il visitatore ad orientarsi nella complessa iconografia storica delle rappresentazioni cartografiche della Sicilia, in cui è possibile intravedere: l’antica viabilità, la variazione della linea di costa, la trasformazione del territorio, l’incremento demografico del XVII secolo, la sinonimia degli antichi toponimi con gli attuali, i centri amministrativi, l’Etna sempre svettante e gli immancabili porti.

La mostra resterà aperta sino al prossimo 29 marzo, tutti i giorni ad esclusione della domenica, dalle ore 9 alle 18. Ingresso gratuito.

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