Le opere di Piero Guccione in mostra al Museo Diocesano di Caltagirone


piero guccione
Albero del Siparietto 1989
Sarà inaugurata domenica 3 dicembre, alle ore 18.30, la mostra “Armonia dell’infinito – Piero Guccione”, presso il Museo Diocesano di Caltagirone, realizzata con il patrocinio della Regione Siciliana Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e del Comune di Caltagirone. La presentazione si terrà presso il Salone del Palazzo Vescovile alla presenza del Vescovo di Caltagirone Calogero Peri, del Sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo, dell’Avvocato Giuseppe Iannaccone, curatore della mostra, dell’artista Sonia Alvarez, compagna di vita di Piero Guccione, di Santino Carta, Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia Ippolito e del Prof. Paolo Nifosì, storico dell’arte.
Nella foto Piero Guccione

Dopo gli interventi di introduzione alla mostra, presso il Chiostro del Museo vi sarà lo spettacolo Demetra realizzato dall’Associazione Danza Claudio Licciardi di Caltagirone.

“Armonia dell’infinito” raccoglie 30 opere di Piero Guccione, con qualche inedito, per raccontare il percorso artistico del Maestro dal 1962 al 2014. Dai primi dipinti come Omaggio a F. Bacon, Giardino su muro giallo e A Lenin, alle rondini e alle bimbe bionde, fino ai dipinti maturi che quasi tolgono il fiato come Paesaggio di punta corvo prima del tramonto o Dopo il tramonto dove “Più che il mare nella sua naturalità è l’idea del mare che credo di proseguire con tutta la carica emozionale che promuove nelle sue infinite variazioni”. Per poi arrivare al 2014, anno in cui ha realizzato il suo ultimo capolavoro, un’opera dolce dove è impossibile non perdersi con lo sguardo in un gioco di luci e di sublimi colori.
Nelle sue tele, cielo e mare si incontrano, quasi si fondono, ma non si confondono. Nel 1972 Leonardo Sciascia delle sue opere scrisse: “Il primo incontro con la pittura di Piero Guccione produce l’impressione di una totale platitude. E abituati come siamo a una pittura che vuole essere altro (e magari tutto, tranne che pittura), un po’ stentiamo a riconoscerla, a riconquistare la nozione… Ma la bella pittura deve essere piatta, come voleva Degas (che la faceva); e la piattezza è divina – cioè peculiare alla pittura, essenza, necessità, ineffabilità – come commentava Valéry (che se ne intendeva)”.
La mostra, con opere provenienti da tutto il territorio nazionale, ha la direzione artistica di Don Fabio Raimondi, direttore del Museo Diocesano ed è a cura dell’Avvocato e Collezionista Giuseppe Iannaccone, uomo illuminato e di grande supporto che tra l’altro ha favorito, insieme al Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia Ippolito, il trasferimento della mostra di Castellabate presso il museo e ad integrarla con ulteriori opere, tra cui qualche inedito, di importanti collezionisti siciliani.
Ad accompagnare la mostra vi sarà un volume edito dal Museo Diocesano Caltagirone – Armonia dell’infinito – sotto la direzione artistica di Fabio Raimondi e la curatela di Giuseppe Iannaccone che raccoglierà le immagini delle opere allestite in mostra e testi dedicati alla vita e alla poetica dell’artista, nonché una breve biografia.
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