Con gli occhi puntati sul professore, non perdono neanche un dettaglio della lezione che sta tenendo dietro le quinte del Teatro Massimo di Catania e che appreso all’istante, viene messo subito in pratica in sinergia con gli altri allievi. È lo sguardo attento di Veronica, Chiara, Sara e Barbara, le 4 brillanti allieve del corso per macchinisti di palcoscenico, che hanno deciso di mettersi in gioco per imparare un mestiere un tempo riservato esclusivamente agli uomini. Un’esperienza doppiamente entusiasmante la loro, che unisce alla formazione la rottura di uno stereotipo.
È la straordinaria opportunità offerta a 15 giovani, tra i 18 e i 25 anni, da LegalitArs, virtuoso progetto di cui il Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” è capofila, teso alla promozione della legalità attraverso la diffusione delle arti. “Quello del macchinista non si deve pensare come un lavoro prettamente maschile – spiegano le allieve a Sicilia & Donna – in tanti teatri europei sono più le donne a ricoprire questo ruolo. Noi stiamo cercando di dimostrare che anche le ragazze possono farcela e che possono rappresentare un valore aggiunto nel lavoro”.
Il corso si articola in 300 ore. Una prima parte viene dedicata all’apprendimento di Autocad, alcune ore sono dedicate alla guida all’ascolto e poi alla movimentazione scenica, teorica e pratica. Infine,
delle ore sono dedicate alla tecniche di costruzione teatrale e a fine corso è previsto uno stage in uno dei teatri aderenti all’iniziativa. “Inizialmente ci siamo trovate un po’ spiazzate – proseguono le ragazze – però poi abbiamo preso subito dimestichezza con gli strumenti da lavoro. Certo, ci vuole una certa prestanza fisica perché sono abbastanza pesanti, però il peso non rappresenta un problema in quanto si può ovviare in vari modi e in più tra noi c’è una grande collaborazione; è anche un lavoro di velocità e di precisione e magari da questo punto di vista, noi donne ci distinguiamo maggiormente”.
Un’iniziativa meritevole quindi, quella di LegalitArs, che, con la collaborazione dell’Accademia della Scala di Milano, ha avviato, oltre al corso per macchinista, altri corsi di formazione professionale, sempre tenuti da professionisti di rinomata fama: sarto di scena (terminato nel mese di aprile), elettricista di palcoscenico e truccatore dello spettacolo (attivo a breve).
Una “chiamata alle arti” dalle potenzialità dirompenti, nella quale la trasmissione di un mestiere, che storicamente avveniva in forma diretta e univoca da maestro ad allievo, si evolve nella formazione contemporanea, pur mantenendo quei caratteri tradizionali che hanno garantito lo sviluppo delle tecniche di spettacolo in Italia nel corso dei decenni.
LegalitArs inoltre, è sostenuto dal Ministero dell’Interno e finanziato con i fondi europei del Pon Sicurezza per lo Sviluppo, con l’obiettivo di intervenire sul territorio del Mezzogiorno con azioni in grado di generare un impatto positivo sul tessuto sociale, caratterizzato dall’aggravarsi di fenomeni come lavoro sommerso, abbandono scolastico e criminalità diffusa. Il progetto è reso possibile dalla preziosa sinergia tra i teatri Massimo Bellini di Catania, San Carlo di Napoli, Massimo di Palermo, Consorzio Teatro Pubblico Pugliese e della Scala di Milano.
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