Se è vero che le librerie sono come le botti, più invecchiano e più acquistano valore, il sapore corposo di un vino può paragonarsi alla saggezza scrittoria di un libro. Così la “vecchia signora” Prampolini, nata a Catania nel 1894 al civico 333 di via Vittorio Emanuele II, indossa ancora gli originari abiti e festeggia il suo 120° compleanno sfoggiando tutta la sua colta bellezza. “Vogliamo che continui a fornire un servizio culturale ai catanesi” -ha dichiarato Luigi Calabrese presidente dell’Associazione culturale Romeo Prampolini- più che un sostegno economico si chiede un sostegno morale ed affettivo, chiediamo ai catanesi di voler bene a questa vecchia signora, punto di riferimento per tutti coloro a cui sta a cuore il libro come mezzo privilegiato di diffusione della parola.”
Tra convegni, incontri, atelier di scrittura creativa e circoli di lettura, la libreria Prampolini, dal 18 marzo al 21 ottobre, si farà promotrice della valorizzazione turistica della nostra città dando appuntamento, ogni martedì alle 9.15, a chiunque abbia voglia di fare una passeggiata fra gli antichi fasti di cui godette Catania in epoca romana. Sarà un viaggio nel tempo alla scoperta del teatro, dell’odeon e degli edifici termali, sarà un modo per “rivalutare Catania non solo dal punto di vista barocco presentato dell’Unesco, ma anche archeologico” – ha sottolineato Angela Inferrera, socia fondatrice e vicepresidente dell’Associazione regionale guide Sicilia- “un’idea nata dall’incontro con la Sovrintendenza e con i dirigenti del teatro romano e di cui saranno fruitori i cittadini, i turisti e le scuole che vorranno fare una passeggiata attraverso una Catania un po’ diversa dal solito”.
“Ci troviamo al centro di una serie di emergenze culturali, archeologiche e storiche della città” – ha continuato Calabrese- “l’idea che vorremmo proporre è quella di entrare in un percorso culturale di Catania coinvolgendo anche le scuole; crediamo molto nella rivalutazione del ruolo della formazione scolastica e pensiamo che queste attività possano avere anche una forte valenza sociale. Chissà che non si riesca a creare un parco culturale catanese, in tal senso abbiamo avuto anche segnali confortanti dai funzionari della Sovrintendenza che seguono con simpatia le nostre iniziative”.
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