Il 16 novembre, debutterà al Teatro Brancati “Matrimoni ed altri effetti collaterali”, per la regia di Manuel Giliberti, vedrà in scena la poliedrica attrice Mita Medici, che torna sul palco dopo il suo fortunato spettacolo su Franco Califano dello scorso anno. L’artista, affacciatasi al mondo dello spettacolo e della musica sin da ragazzina, passando attraverso varie ed importanti esperienze artistiche e professionali, interpreterà il ruolo di Jane, eccentrica e mai doma suocera, il cui nome le deriva da Jane Fonda, un personaggio bizzarro e brioso che giocherà un ruolo chiave nella pièce.
Matrimoni ed altri effetti collaterali è una brillante commedia, dal sapore agrodolce, sull’amore e su come esso cambi pelle nel corso di una vita matrimoniale. Nel giorno delle nozze, gli sposi sono felici, sorridenti, appassionati e pronti a condividere la propria gioia con amici e parenti. Poi, pian piano, si spengono le luci e arrivano la realtà, la ruvida e cinica quotidianità ed ecco che il sogno d’amore diventa altro. Si smette di dialogare, di condividere emozioni, esperienze e sensazioni, finendo per diventare due estranei sotto lo stesso tetto. Questo è ciò che accade a Gregorio, interpretato da Carlo Ferreri, attore visto recentemente in Tv nella serie “la mafia uccide solo d’estate” e sul palcoscenico diretto tra gli altri da Calenda e Pugliese, e Claudia, interpretata da Annalisa
Insardà, fresca del successo ottenuto nell’ultimo film di Marco Tullio Giordana, una coppia borghese come tante, dieci anni di matrimonio, professore lui, casalinga lei. I due non hanno i figli tanto sognati, uno solo dalla moglie e tre dal marito, così la monotonia sembra aver preso il sopravvento in un ménage che non sa come reinventarsi. Inoltre, forse, il tempo ha limitato anche l’interesse a dar vigore ad una relazione che manifesta la sua stanchezza, soprattutto nella mancanza di entusiasmo individuale nel pretendere la felicità. Tutto si muove in un’alternanza fra un’ingombrante ipocrisia, che rende la relazione immobile, e la spietata lucidità usata da ognuno di loro nell’analizzare le proprie personali evoluzioni che, non trovando traduzione anche in quelle coniugali, creano insoddisfazione. Ecco, allora, sbucare come un deus ex machina proprio Jane, Mita Medici, mamma di Claudia, un ex sessantottina che non rinuncia alla filosofia new age, alle sue tuniche indiane, ai suoi gioielli etnici e che, preoccupata di non poter essere nonna cool, si adopera in tutti i modi affinché la figlia possa avere figli, anche servendosi dei “talenti” nascosti di Fabio (Valerio Da Silva), ufficialmente esperto in riparazione di serrande. Questa sarà la svolta: in un accelerarsi di vicende, con un andamento puramente almodovariano e quasi al limite del surreale, i personaggi si confronteranno con nuovi, esilaranti, stimoli per ritrovare un nuovo punto di equilibrio e un rivisitato gusto per la vita, risolvendo, ognuno a suo modo, ma tutti insieme, i loro problemi. Un po’ come l’angelo pasoliniano di Teorema, ma senza alcuna pretesa liturgica, la presenza del giovane ribalterà le convenzioni e consentirà a tutti i protagonisti di riappacificarsi con gli altri o con se stessi.
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