“Nei Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose non sempre le Commissioni straordinarie riescono a fare opera di bonifica. E succede qualche volta che alle successive elezioni tornano ad amministrare i soliti collusi.” La denuncia arriva da Nello Musumeci, presidente della Commissione Antimafia siciliana, intervenendo stamane nella sede della Dia di Palermo, al convegno organizzato dall’eurodeputato Sonia Alfano, presenti anche la presidente dell’Antimafia nazionale Rosy Bindi, il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, il sostituto procuratore nazionale antimafia Maurizio De Lucia ed il direttore della Dia Arturo De Felice.
Secondo Musumeci, “le difficoltà che spesso mostrano i commissari straordinari nel rapportarsi con i cittadini creano freddezza e indifferenza nelle comunità, invece che consenso e partecipazione.” Altra criticità sarebbe legata – secondo il deputato regionale – al “duplice, a volte triplice incarico che ricopre un commissario, costretto perciò a dedicare poco tempo alla azione di risanamento e di gestione del Comune.” Il presidente dell’Antimafia siciliana ha pure posto l’accento sulla necessità di modificare la normativa vigente “per consentire alla commissione straordinaria di allontanare i vertici burocratici, destinandoli temporaneamente ad altri enti locali, per estendere i poteri di scioglimenti anche alle società a partecipazione pubblica e per escludere dal Patto di stabilità proprio gli enti sciolti per infiltrazioni mafiose.”
Le proposte di Nello Musumeci sono state condivise dalla Bindi e da Bubbico, che hanno assicurato nei loro interventi un riesame della normativa in materia.
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