E’ stato presentato a Napoli, Rete dei Festival del Sud, un network di oltre venti festival culturali che si svolgono in diverse città meridionali. Finora la rete ha raccolto le adesioni dei Festival di Aliano, Calitri, Catania, Lamezia, Marsala, Messina, Napoli, Padula (SA), Palermo, Reggio Calabria, Salerno, Trani (BT), Vibo Valentia.
Erano presenti i festival siciliani Marina di Libri di Palermo, SabirFest cultura e cittadinanza mediterranea di Messina-Catania-Reggio Calabria, A tutto volume di Ragusa, 38° parallelo di Marsala.
Si tratta di un evento storico di grande rilevanza culturale e politica per il Mezzogiorno, perché sottolinea l’importanza del lavoro in sinergia e della collaborazione tra gli operatori del settore, ma soprattutto perché rivela la voglia di tradurre gli sforzi individuali in nodi di una rete comunitaria che dia nuova forza al Meridione e ai meridionali.
La Rete dei Festival del Sud, che percorre tutto il Sud Italia in lungo e in largo, mira non solo a facilitare la realizzazione di eventi e iniziative, ma anche a far sì che la cultura parli a più gente possibile e che non sia un fatto occasionale, ma che fluisca costantemente nella vita delle persone. Per fare ciò, occorrerà seguire con maggiore convinzione ed entusiasmo la medesima direzione, seppur ognuno con i mezzi che ha a disposizione e nei territori in cui opera.
I principi alla base della Rete dei Festival del Sud sono stati scelti proprio in questa direzione e sono stati firmati da tutti i presenti. Presto sarà pubblicata una sorta di Manifesto d’intenti, che aiuterà chiunque sia interessato a partecipare, a comprendere le ragioni di questa alleanza e –auspicabilmente- anche a farne parte.
Se è vero che parlare di cultura non ha valore se non si parla anche di condivisione, è anche vero che la condivisone passa necessariamente dal vivere comune. Ecco dunque cosa hanno firmato sabato scorso a Napoli i Festival del Sud: i primi passi verso un vivere comune.
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