Piero Angela racconta. Si racconta. Esprime pareri. Rievoca aneddoti. Incanta il pubblico etneo che lo segue con grande attenzione e lo ringrazia con prolungati applausi. Angela è stato ospite della Scuola Superiore di Catania, protagonista di un incontro organizzato in collaborazione con l’Accademia Gioenia e l’Ateneo Catanese.
Una chiacchierata a tutto tondo quella tra il divulgatore scientifico, il giornalista Italo Moscati e il preside della Scuola superiore, Francesco Priolo, che lo spinge a parlare di temi di attualità.
Piero Angela parla di politica puntualizzando quanto si investa poco o niente nella ricerca che ritiene “importante ed essenziale per lo sviluppo di un Paese”. E cita il paradosso italiano: “Spesso la mancanza di fondi costringe i giovani studiosi ad andare a lavorare all’estero dove si sentono più valorizzati e nei quali si investe in maniera più sistematica”.
Spiega al pubblico l’importanza di comunicare e insegnare la Scienza che, senza immaginazione e creatività, resterebbe inespressa. Ironico spiega: “Il mio lavoro è come quello di Don Bosco, che attraeva in oratorio i bambini coi giochi di prestigio e poi gli rifilava il catechismo, io mi sento cosi, solo che io gli rifilo la scienza”.
E racconta della sua esperienza col CiCap, il comitato italiano per il controllo delle affermazione sulle pseudoscienze, di cui è fondatore.
Ma si sofferma anche sulla sua passione per la musica, dei suoi studi da pianista jazz.
“Bisogna esser predisposti al cambiamento e a cogliere le opportunità, a cambiare lavoro se necessario, perché la nostra società è in continua evoluzione, e bisogna esser flessibili, perché l’intelligenza è flessibilità” sottolinea.
Ai giovani che gli chiedono un consiglio, serafico risponde: “Siate preparati”.
Tocca al giovane ma affermato talento siciliano Francesco Cafiso concludere la serata a suon di musica. Il sassofonista, che fu intervistato da Piero Angela quando aveva appena undici anni, intona le note del celebre brano del film del ’46 Gilda. E Piero Angela lo accompagna al pianoforte. La serata scivola via così accompagnata da lunghi applausi.
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