“Best of Sicily”: Marella Ferrera “sposa” le contaminazioni sicule


“Contaminazioni sicule”. La stilista Marella Ferrera le definisce così. Il suo “That’Sicily!” è un nuovo progetto creativo tutto isolano. Nel temporary store “Spazio M” del Sicilia Outlet Village da sabato 16 giugno (e per tutti i venerdì, sabato e domenica, 12/21) sarà possibile ammirare, toccare, sentire “il meglio della Sicilia”, grazie all’evento “Best of Sicily”, che fa da cornice alla nuova sfida di “That’Sicily”, riunendo artisti della sicilianità. C’è la ricerca cromatica e la sensibilità figurativa dei carretti dipinti dal maestro Minicu di Mauro, e ci sono le sperimentazioni della sua allieva Alice Valenti. E ancora pezzi ispirati alle creature marine e alla figure allegoriche della Grecia antica, che portano Massimo Izzo alla creazione dei sui preziosissimi “gioielli mitologici”.

 

Un amore per la propria terra che si riflette negli ex voto di Luigi Camarilla, in legno reperito da barche in disuso ritrovate sulle rive sicule e in metallo a sbalzo. Per concludere con i manufatti simbolici in ceramica di Caltagirone rivisitata in chiave moderna da “Ottocentoundici”, che debutta in questa occasione, e “Le Cose di Eugenio Vazzano”, grembiuli, ma anche cuscini, arazzi, tende e tappeti che abitano il corpo e vestono la casa.

Borse che, come cartoline, ritraggono gli angoli più suggestivi della Sicilia, ispirandosi ai dipinti del pittore catanese Jean Calogero; l’intreccio delle reti da pesca che prendono forma in scialli intessuti dalle donne di Lipari con filati di lino e rifiniti con il sughero. La sicilianità come non l’avete mai vista, anzi rivista, vissuta con altri occhi, scritta a più mani da chi, dell’arte e dell’amore per l’isola a tre punte, ne fa una passione. Piatti lavorati con il pizzo, t-shirt in puro city-style, caftani  e foulard le cui stampe richiamano i più caratteristici scenari isolani, ossi di seppia e coralli lavorati sapientemente, come fossero parole di un racconto, e la storia rappresentata per antonomasia dal “lui” e dalla “lei” della migliore tradizione sicula. La Sicilia di Marella Ferrera è “narrata, sospirata, sognata. Isola nuda vestita di segni, sogni e speranze, di luci dipinte, di parole di pietra”.

 

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