Nell’imponente cornice dell’aula magna Santo Mazzarino, facoltà di Lettere e Filosofia di Catania, è stato presentato il romanzo Timor Sacro di Stefano Pirandello. “Si può definire quest’opera come il romanzo di tutta una vita – sottolinea la professoressa Sarah Zappulla Muscarà – che racchiude un diario familiare ricco di aneddoti autobiografici magistralmente intrecciati nella realtà storica del XX secolo”.
La trama racconta la parabola esistenziale di Simone Gei, alter ego di Stefano Pirandello, scrittore tormentato al quale viene commissionato dal regime fascista un romanzo sulle vicende di un ragazzo albanese, Selikdar Vrion, che sfuggito alle vendette arcaiche della sua stirpe si rifugia in Italia. Un testo estremamente attuale intriso di elementi politico ideologici oltre che familiari, che costringe il lettore ad uno sforzo continuo di concentrazione per non perdersi nei tanti risvolti dell’ opera. Hanno animato l’appuntamento letterario, promosso su iniziativa della Zappulla Muscarà, presentato e coordinato da Domenico Tempio, giornalista, e da Simona Lo Iacono, magistrato e scrittrice, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo come Maria Luisa Carnazza, prorettore dell’Università degli Studi di Catania, Enrico Iachello, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Giuseppe Dipasquale, direttore artistico del Teatro Stabile di Catania, Sergio
Sciacca, giornalista e critico letterario, Ruggero Razza, assessore alla cultura della Provincia regionale di Catania, Leo Gullotta, attore di pregiata professionalità.
“Senza alcun dubbio Timor Sacro è la vera rivincita che permette a Stefano Landi di uscire dall’anonimato – spiega Dipasquale – e riappropriarsi del suo vero cognome e non vivere più all’ombra del padre Luigi”.
Magistrali e ricche di pathos le interpretazioni di Gullotta che hanno vestito i brani più significativi del romanzo di un’aura quasi magica.
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