Dopo un anno e mezzo di lavoro è nato il nuovo progetto del fotografo palermitano Charlie Burgio, Rebirth, creato tra Londra e Sicilia. L’idea portante: la bellezza, intesa come strumento che la donna può usare per rivendicare se stessa e per rinascere con un nuovo spirito, indipendente e libero. Una bellezza che è allo stesso autentica e spontanea e che viene raccontata attraverso gli elementi della natura, tra questi quello predominante l’acqua. Filo conduttore che si reitera, infatti, nei diversi set, l’acqua diventa simbolo di rinascita, metafora perfetta dell’idea generatrice del progetto, assumendo di volta in volta sfumature e significati diversi, dalla sensualità del set Where is the feeling? alla purezza. “L’idea iniziale doveva comprendere 2 set, man mano siamo arrivati a 14 set e 7 modelle diverse – afferma il fotografo- Il progetto Rebirth è esploso come un vulcano.” Rebirth viene presentato da un video di backstage che ne racconta il processo creativo e i valori sociali che racchiudono i vari short-film. A tal riguardo, Future lovers è uno short-film dedicato alla lotta all’omofobia, in cui due donne scoprono e rivelano il proprio amore reciproco. Qui, la sovrapposizione delle immagini delle modelle e dell’universo, diventa metafora di quell’attrazione universale, dello sprigionarsi di energia e di amore senza barriere né confini, senza spazio né tempo. Un’altra costante di Rebirth, immancabile anche nei passati progetti, è la luce e le combinazioni espressive che si riescono a creare con essa, come ad esempio nel set Neon lights, in cui l’atmosfera diventa mistica, sognante e rivelatrice. L’effetto è totalmente allucinogeno. La maggior parte delle location del progetto sono posti Siciliani: Agrigento, Mondello, l’ Orto Botanico di Palermo altre sono fatte in studio a Londra. “Ho un legame fortissimo con la mia terra, la Sicilia, e da creativo mi ritengo fortunato a essere nato proprio li – confessa Charlie che da tre anni vive a Londra- La Sicilia con la sua bellezza, con il suo calore e la sua eredità in termini artistico culturali mi ha donato una forte passione che ha fatto da base per costruire quello che è oggi il mio lavoro. Londra è stata invece il catalizzatore che mi ha consentito di lavorare sulla mia creatività ed immaginazione espandendo gli orizzonti verso una visione più moderna e più conscia del panorama fotografico ed artistico internazionale. Credo che l’unione di queste due realtà diverse ed opposte sia un combo perfetto nel determinare il processo creativo”.
Rebirth, il backstage
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