Suadente, ironico, a tratti canzonatorio, in fondo pure malinconico. Sarà il suono del clarinetto jazz di Giovanni Mattaliano, sabato 16 luglio, a fare da colonna sonora all’inaugurazione della mostra evento dell’estate 2016 a Marsala: Alessandro Bazan. Divagante, a cura di Sergio Troisi.
Si tratta della prima articolata antologica che racchiude, fra le sale del Convento del Carmine, fino al 16 ottobre, 35 opere che documentano quasi due decenni di attività di Alessandro Bazan, del quale il curatore ha sottolineato nel saggio critico “l’andamento jazzato”, sincopato e con “continui cortocircuiti tra cultura alta e bassa”. L’appuntamento è per le 18.30. Mattaliano, docente di clarinetto jazz al Conservatorio di Palermo e di recente autore di una raccolta di poesie, eseguirà brani originali tratti dal cd “Soteira”.
La mostra, organizzata dall’Ente Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea “Città di Marsala” con il sostegno di Elenk’Art, sarà presentata al pubblico da Pietro Giorgio Salvo (presidente del cda dell’Ente Mostra), dal Sindaco Alberto Di Girolamo, dal curatore Sergio Troisi e dallo stesso artista.
Info sulla mostra di Alessandro Bazan
Con “Divagante”, nelle sale del Convento del Carmine, dal 16 luglio al 16 ottobre, saranno esposte circa 35 opere di Alessandro Bazan (Palermo 1966) realizzate dal 1999 ad oggi: una prima sostanziosa antologica, inclusi numerosi inediti, che documenta oltre quindici anni di attività di uno degli interpreti di rilievo della pittura italiana contemporanea ed esponente – insieme a Francesco De Grandi (protagonista di una esposizione a Marsala nel 2014, sempre curata da Troisi), Andrea Di Marco e Fulvio Di Piazza – della cosiddetta Scuola di Palermo.
Spiega il curatore: “È anche attraverso questo sistema di rimandi che Bazan va assemblando da quasi un quarto di secolo la propria personalissima iconografia, immettendo tutti quei riferimenti nel paesaggio di una dimensione quotidiana tanto, in apparenza, risolta su un registro basso e ironico (…) quanto, in realtà, smagato, deviante, saturo di insidie e di trappole. Si tratti di scenari urbani – città inquadrate dall’alto, porti, skyline di luci notturne viste da grandi pareti vetrate – di una natura sin troppo fiorente e rigogliosa per non essere minacciosa (come Il lato oscuro), dei tanti interni dove gli elementi di arredo e gli oggetti di ogni giorno sembrano, per forza paradossale di presenza iconica, apparecchiare un teatro di spaesamenti, ogni volta questa pittura sospende il suo significato in un orizzonte percettivo limbico, in bilico”.
Di scena a Marsala saranno dunque quelli che il curatore definisce “continui cortocircuiti tra cultura alta e bassa” che hanno caratterizzato certa produzione degli anni Novanta della Scuola di Palermo, gli anni in cui Bazan metteva a punto i propri processi figurali: segno, colore, la componente ironica, l’andamento jazzato e l’esibizione a tratti persino spavalda della gratuità dell’immagine.
Troisi sottolinea poi il tema della “contaminazione dei repertori e l’ibridazione dei generi” considerati solo il “pre-testo di una operazione condotta sul corpo stesso della pittura”. “A distanza di vent’anni o quasi dalla cosiddetta Scuola di Palermo, – conclude il curatore – è lecito riconoscere che era questo il filo che si tendeva tra Bazan, De Grandi, Di Marco e Di Piazza pur nella evidente diversità degli approcci e delle traiettorie, in una assunzione di responsabilità della pittura dinanzi al proprio tempo”.
Alla mostra, realizzata con il contributo di ElenkArt, è dedicato un catalogo Glifo Edizioni. Foto di Alessandro Di Giugno e Giacomo D’Aguanno.
Orari di visite al Convento del Carmine: dal martedì alla domenica: 10-13 e 19-21. Chiusi tutti i lunedì, compreso Ferragosto. Biglietti: intero 3 euro. Gratis: studenti, disabili e over 65. Info: http://www.pinacotecamarsala.it/
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