L’antico Teatro Coppola, occupato da un nugolo di cittadini, “ritornato in vita” a dicembre e restituito ai catanesi tra tante difficoltà, ha ospitato il battesimo letterario della scrittrice emergente Simona Scattina. L’autrice de “Il Sergente di Marco Paolini. Epica, Memoria, Narrazione” dedica il suo primo libro al complesso lavoro drammaturgico di Paolini consentendo ai lettori–spettatori di vivere passato e presente. L’autrice focalizza la sua attenzione su quell’intenso viaggio teatrale che l’attore bellunese ha dedicato alla storia vera di un gruppo di soldati, di alpini, al fronte russo durante la seconda guerra mondiale. Paure, miserie, storie di giovani costretti a partecipare ad una guerra che non avrebbero mai voluto combattere. Testimonianza diretta che la realtà può essere raccontata sopra le assi di un palcoscenico, senza dimenticare il valore etico della parola e del contatto con l’altro.
Una presentazione sui generis: la Compagnia Teatrale GestiColando invita i presenti ad accomodarsi all’interno dello scompartimento del treno della memoria e assistere al dialogo tra il drammaturgo e il soldato. E la parola trova il supporto delle immagini: Giulio Barbagallo ha montato per l’occasione i momenti più intensi dello spettacolo “Il sergente di Marco Paolini” e il suo incontro con Mario Rigoni Stern.
Efficaci gli interventi del professore Ferdinando Gioviale, Ordinario di Storia del Teatro e dello Spettacolo, e della professoressa Stefania Rimini, Ordinaria di Storia e Critica del Cinema, che hanno spiegato come il teatro possa essere “un valido mezzo d’istruzione alla vita per l’intera umanità e come l’esperienza umana sia la forza e la speranza di un domani migliore”.
Non a caso il filo conduttore della serata è affidato al Teatro della Memoria perché proprio la “memoria possa essere d’aiuto per la costruzione di un futuro senza atrocità causate dalla follia umana e senza errori di cui vergognarsi”.
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