Anbeta a Messina: “Sono stata fortunata ma la danza è la Cenerentola delle arti”


 “La danza è la Cenerentola delle arti: s’investe sempre di meno in questa forma d’arte ed è demoralizzante soprattutto per le nuove generazioni”. Ecco l’appello lanciato dalla ballerina  Anbeta Toromani, a Messina in occasione  dell’evento “Le stelle di oggi per le stelle di domani”. L’artista di origine albanese ha ballato un passo a due neoclassico “Gliss” e, poi, sulle note della “Carmen” al fianco di Alessandro Macario. A promuovere il Galà, gremito da tanti amanti della danza, è stato il maestro del Teatro dell’Opera di Roma Gianni Rosaci in collaborazione con lo Studio Danza di Mariangela Bonanno. A presentare è stato il giornalista Massimiliano Cavaleri.

La ballerina, esplosa mediaticamente in tv anche grazie al programma “Amici di Maria De Filippi”, ha sottolineato le difficoltà del mondo della danza oggi: “Ormai gli unici sostenitori sono gli spettatori e speriamo siano sempre più numerosi: continui tagli ai finanziamenti costringono i teatri a ridurre gli spettacoli e le nuove compagnie hanno poche speranze di sopravvivere. Io sono stata fortunata perché, a 33 anni, ho potuto raggiungere traguardi importanti, ma chi è più giovane non avrà le stesse possibilità. Bisognerebbe incoraggiare chi insegue un grande sogno fin da piccolo con sacrificio, abnegazione, entusiasmo”.

 

Nel corso della serata, si sono alternati diversi ballerini affermati: Antitesi Ensamble balletto di Toscana, Ater balletto di Reggio Emilia, San Carlo di Napoli, corpo di ballo dell’Opera della capitale in coreografie firmate da Alessandra Celentano, Amedeo Amodio, Ariana Benedetti, Valerio Longo e Roberta Romei.

Flavia Stocchi ha interpretato “The Fairy Doll” e una variazione de “La Bella addormentata”; Ester Parisi “Au fond de mois” e “Janis”; Giovanni la Rocca un assolo di “Maschere” e assieme a Roberto Doveri un duo maschile; Stefania Figliossi l’assolo “Solo per te” e con Hector Budla il passo a due “Briza”.

Alle dichiarazioni lanciate dalla Toromani si è aggiunta quella del coreografo messinese Arturo Cannistrà che ha curato alcune esibizioni: “Alloggio di fronte al Vittorio Emanuele, in cui non mi sono mai esibito, pur essendo nato qui; è amaro constatare la necessità di andare fuori per avere successo e soddisfazioni professionali. Amo Messina – ha continuato – e aspetto ancora che il teatro si doti di un corpo di ballo”. Difficile dati i tempi di ristrettezze economiche … ma la situazione è peggiore oltre Adriatico: “In Albania la crisi è simile, ma sicuramente più grave. Vivo in Italia da molti anni e devo molto a questo Paese, anche se mi sento a tutti gli effetti albanese”.

 

 

 

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