“L’odore della Sicilia rimane addosso per sempre”. Questa l’atmosfera che si respira sul palco del Brancati per la messa in scena di “Barberia – Barba capiddi e mandulinu” di Gianni Clementi, in replica fino al primo dicembre, diretto e interpretato da Massimo Venturiello, accompagnato dall’orchestra da barba siciliana composta da Peppe Calabrese, Maurizio Piscopo, Mimmo Pontillo, Nino Nobile e Pasquale Augello. Uno spettacolo in cui l’indiscusso protagonista è Salvo “’u varveri”, depositario e spia dei segreti più reconditi di tutto il paese. Ambientato in un’antica barberia.
Brani tipici della tradizione siciliana delle barberie sono la colonna sonora dell’appassionante racconto della fuga del barbiere Salvo, interpretato magistralmente da un intenso e coinvolgente Massimo Venturiello, che da New York torna nella terra natia dei suoi genitori e della sua infanzia riscoprendone un amore mai sopito.
Il sole, la lava dell’Etna, il chiasso della Vucciria, le zolfare di Trapani e il pianto delle donne coperte dagli scialli neri invadono la storia del protagonista in un mondo che sembra realizzarsi con gli strumenti del mestiere e nelle note dei musicisti della piccola orchestrina improvvisata da braccianti, falegnami, pastori, gente semplice che non ha studiato ma che inspiegabilmente conosce la musica.
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