Sarà una Norma dal cuore siciliano, come quello del compositore catanese. Il Bellini International Context celebra infatti il Cigno etneo con una rassegna che prevede oltre trenta eventi, tra cui spicca il capolavoro in programma il 27 e 29 settembre alle ore 21:00 al Teatro di Messina.
L’ente lirico regionale messinese, la Fondazione Taormina Arte Sicilia e la Regione Siciliana-Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, sono le due istituzioni chiamate a produrre uno spettacolo di grande formato.
In occasione della programmazione di Norma, si darà inoltre corso al progetto “Suoni in estinzione”, video mapping che dal 27 al 29 settembre sarà proiettato sul prospetto del Teatro.
Le musiche appositamente composte da Giovanni Magaglio e Giulia Tagliavia, per un percorso emozionante che guida lo spettatore in un viaggio cosmico dal caos all’ordine.
Le proiezioni sono previste il 27 e il 29 settembre dalle ore 20:15 alle 20:45; il 28 settembre dalle ore 20:15 fino alle ore 24:00.
Il Bellini International Context celebra il Cigno etneo
È dunque l’identità siciliana l’asse portante sul quale Francesco Torrigiani ha costruito la messinscena della tragedia lirica in due atti musicata da Vincenzo Bellini sui versi del libretto di Felice Romani.
Insieme al regista livornese spicca un cast internazionale di artisti di chiara fama, grazie all’impegno di Matteo Pappalardo, coordinatore artistico di produzione.
Sul podio Giuseppe Ratti, interpreti principali:
- soprano Klara Kolonits (Norma),
- tenore Stefano Secco (Pollione),
- mezzosoprano Alessia Nadin (Adalgisa),
- basso Gabriele Sagona (Oroveso),
e ancora
- Oleksandra Chaikovska (Clotilde)
- Davide Scigliano (Flavio).
Le scenografie di Francesca Cannavò si abbineranno ai costumi di Lisa Rufini in una produzione che conta ancora sul light designer Gianni Pollini e sul video designer Mathias Schnabel.
Imprescindibile è altresì il contributo dell’Orchestra dell’E.A.R. Teatro di Messina e del Coro Lirico “Francesco Cilea”, diretto da Bruno Tirotta.
Scrive Francesco Torrigiani nelle note di regia:
“L’idea dell’allestimento nasce da la volontà di applicare le idee che mi legano a Norma all’andata in scena nell’ambito del festival dedicato a Vincenzo Bellini. La Sicilia diventava così attore protagonista della mia fantasia interpretativa fino a finire al centro della narrazione stessa.
Da una lettura ispirata dalla Medea di Pasolini e dalle opere «telluriche» di Burri, il racconto si è dipanato come uno scontro tra pulsione primitiva e violenza della civiltà, con un focus particolare sulla sofferenza tragica dell’animo femminile nel contrasto con l’elemento maschile (con il portato di tradimento, fuga e assenza).
Ciò ha portato ad iscrivere il plot in un ambiente fortemente simbolico che evocasse la terra di scrittura, la Sicilia del Vittorio Emanuele, la Sicilia della scena, nel segno specifico dell’Etna, «a muntagna».
Ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento di posti.
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