Manca meno di una settimana alla prima di Ciatu al Teatro Stabile di Catania. Lo spettacolo prodotto dalla compagnia Neon, andrà in scena il 16 e 17 febbraio prossimo, nella sala Verga in via Giuseppe Fava e le prevendite si avviano già al sold out. Ciatu (respiro), con la regia di Monica Felloni è stato inserito come spettacolo ospite dello Stabile catanese, dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuto in occasione della prima nazionale andata in scena lo scorso agosto al Teatro Greco di Taormina. Sul palco, per le due date catanesi di metà febbraio, oltre venti attori, molti dei quali disabili, che animano uno spettacolo contrassegnato dal succedersi di azioni teatrali, intrise di canto, poesia, immagini, musica e danza in una sequenza orchestrata di corpi, parole, respiri che, intrecciandosi e amalgamandosi, rendono merito e onore all’umanità che vive tutti i giorni in tensione d’amore.
Come si mette in scena la vita e il pensiero di un filosofo?
“In Ciatu tocchiamo la vita di Giordano Bruno nei suoi tanti aspetti e durante lo spettacolo ognuno degli attori sviluppa e sceglie quelli che preferisce valorizzando l’aspetto relazionale della creazione – spiega la regista Monica Felloni- In questo spettacolo gli attori della Neon si sono calati perfettamente nella filosofia del domenicano mettendone in pratica uno degli aspetti più belli e inclusivi: ovvero il riconoscimento della varietà delle cose come un ordine mirabile dell’universo”
Quale aspetto del pensiero di Giordano Bruno ha colpito particolarmente la sua attenzione?
“Nel pensiero di Giordano Bruno c’è una bellissima figura, quella di un grande animale che è il mondo: un ordine tanto grande e allo stesso tempo una diversità altrettanto grande. Ciatu è questo – specifica ancora Monica – allargare e riabbracciare l’altro in tutta la sua totalità, in tutta la sua diversità, prendendosi il tempo e lo spazio per guardarlo, conoscerlo, esserne affascinati.”
Cosa si propone Ciatu?
“Ciatu si propone una scena-mondo affidata alla peculiare diversità di ogni attore coinvolto e della quale il pubblico è parte integrante ed è per questo motivo che dopo ogni rappresentazione a sentirsi convolti tanto quanto gli attori sono gli spettatori ”- conclude il direttore artistico della Neon Piero Ristagno.
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