Claudia Cardinale arriva sorridente al Tao Film Festival.«New York 1998, proiezione de “Il pasticciaccio”, come dimenticare Almodovar che bacia la Claudia Cardinale, quando cercavamo un’icona per rappresentare la 60° edizione del Taormina Film Festival abbiamo pensato a lei, perché Claudia Cardinale non è solo un’icona del cinema, Claudia è il Cinema!» Apre così la conferenza stampa il Direttore editoriale Mario Sesti accogliendo l’attrice sul palco del Palacongressi.
Lei, sorridente, avanza mostrando la gioia di esserci, si gongola nel ruolo di musa ispiratrice, divertita, ma mai diva, elegante e piena di classe come sempre. «Ho avuto la fortuna di iniziare nel momento più bello del cinema italiano, erano i tempi di Totò, Gassman e Mastroianni, non parlavo italiano, ho origini palermitane, ma la mia famiglia si è trasferita in Tunisia e la mia lingua era il francese, fu Fellini il primo a darmi la voce.»
Le hanno dedicato un’intera sezione del Festival, un omaggio ad «un’icona internazionale che tutti conoscono», così l’ha definita Roberta -giovane studentessa del DAMS dell’Università di Messina- approdata al campus esclusivamente per incontrare il suo mito cinematografico. Carta bianca sulla scelta dei film, ma lei sceglie i giovani, li vuole portare avanti e si diverte a vederli in platea mentre si apprestano a far foto e prendere appunti.
Claudia Cardinale, «la più bella invenzione degli italiani dopo gli spaghetti» -parafrasando David Niven- si definisce un po’ pazza, «non amo le controfigure così ho sempre scelto di girare tutte le scene, ne “La ragazza di Bube” ad esempio, non sapendo andare in bici cadevo spesso perché all’inizio c’erano gli assistenti che mi tenevano per il ciak, ma alla fine o non riuscivo a fermarmi o cadevo … (ride)»
Un fiume in piena, mentre ricorda i suoi successi stimolata dalla sapiente regia del Direttore editoriale che la intervista, «ha girato Il Gattopardo di Visconti e 8 anni e mezzo di Fellini nello stesso anno», sorride … e col sorriso in bocca la ritroviamo la sera quando, sul palco del teatro antico, omaggiata dal Taormina Arte Award, bacia emozionata la platea e fiera alza in aria il suo premio «Volevo fare l’esploratrice – dice sorridente- e ci sono riuscita … facendo l’attrice ho girato il mondo e sono arrivata a 141 film!»
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