L’associazione culturale “CULTure possibili” ha presentato la seconda edizione dell’omonimo concorso di drammaturgia, presso l’ex monastero dei Benedettini di Catania. All’evento, moderato da Ornella Sgroi, erano presenti: Bianca Caccamese, presidente dell’associazione Culture Possibili, Riccardo Insolia, presidente dell’associazione Ingresso Libero, Filippa Liardo, critico teatrale e Pamela Toscano, attrice e autrice. Il concorso mira a promuovere nuove forme di sperimentazione nel campo dell’attività teatrale attraverso la conoscenza e l’approfondimento della disabilità come risorsa per la creazione di nuovi linguaggi. “Scrivere un testo che prevede in scena attori disabili- ha spiegato l’attrice Pamela Toscano- cambia gli schemi comuni a cui siamo abituati, quindi dobbiamo trovare un modo diverso per relazionarci. Cerchiamo di scoprire l’altro come se fosse un universo. Il rapporto con gli attori disabili è naturale e mutevole”. La seconda edizione del concorso segna l’inizio della collaborazione con la Fondazione “Lamberto Puggelli” e l’associazione “Ingresso libero”. La scadenza per partecipare al concorso di drammaturgia è stata fissata per il 13 agosto 2015 e all’autore vincitore sarà assegnato un premio in denaro di 1000 euro. Abbiamo intervistato il presidente, Bianca Caccamese.
Di cosa si occupa l’associazione di cui è presidente?
L’associazione “Culture Possibili” si occupa di attività teatrali che coinvolgono persone con disabilità, perché crediamo che queste siano una grande risorsa nel percorso di creazione artistica. Molti di loro hanno una forte potenzialità espressiva.
Come è nata l’idea di promuovere un premio per la drammaturgia che coinvolge i disabili?
L’associazione produce spettacoli teatrali che hanno alle spalle percorsi di laboratorio, attraverso il quale si sperimenta il linguaggio nato dall’incontro con i disabili. Ci siamo resi conto che poteva essere interessante proporre un percorso di scrittura e di produzione di uno spettacolo anche al di fuori dell’associazione, come attività di approfondimento e sperimentazione. Il concorso è alla sua seconda edizione e promuove in modo più intenso la partecipazione a laboratori di teatro, sia a Catania che in altre città italiane.
Come lavorano sul palcoscenico gli attori con disabilità?
Si sentono e si presentano come attori. Credono nel loro ruolo, studiano seriamente e s’impegnano in un percorso formativo. Mi rendo conto che non tutti possono fare questo tipo di percorso, ma credo che questo tipo di selezione sia normale tra i normodotati e quindi altrettanto normale anche tra le persone con disabilità. Non vogliamo fare preferenze fra loro, perché farlo sarebbe come trattarli da disabili. Proponiamo un percorso d’integrazione, che possa offrire loro pari opportunità.Gli attori con disabilità credono nel loro ruolo, studiano seriamente e s’impegnano in un percorso formativo
Chi è il vincitore della prima edizione?
È Matteo Tibiletti, della provincia di Varese, che si è cimentato nella scrittura di un testo teatrale dal titolo “La stanza di Sonia”. La sua opera è stata ritenuta dalla commissione giudicatrice la migliore. Siamo felici che provenga dal nord, perché significa che abbiamo raggiunto un pubblico ampio. Stiamo proponendo ad alcuni registi la messa in scena di questo spettacolo. Matteo ha vinto un premio in denaro elargito dall’azienda catanese Antorà.
State lavorando ad altre novità?
Sì. Il 5 marzo alle 21 presso il Teatro Sangiorgi di Catania, andrà in scena lo spettacolo “Un poeta normale” su adattamento della raccolta di poesie “Il mio cuore è una nuvola che viaggia” di Giuseppe Caccamese, poeta e attore con sindrome di Down. Inoltre, stiamo lavorando alla produzione di uno spettacolo teatrale che andrà in scena il 2 e il 3 maggio al Centro Culturale Zo.
Scrivi un Commento