Elio Sofia racconta il tramonto della pellicola e lo fa in un contesto come il Taormina Film Festival 2015. Il giovane autore catanese, alla sua opera prima, è in gara con il documentario cinematografico L’ultimo metro di pellicola nella sezione Filmmaker di Sicilia (competitiva per l’assegnazione del Premio Cariddi).
“L’ultimo metro di pellicola è una frase che nel mondo cinematografico significa molto – racconta l’autore – Quando un produttore litigava con un regista gli diceva: non ti do più un metro di pellicola, la stessa cosa succedeva tra i distributori e gli esercenti delle sale cinematografiche che non pagavano. È quindi una frase idiomatica che ho scelto per la mia opera prima”.
Elio Sofia è nato e cresciuto in una via catanese dalla quale partivano le pellicole distribuite in Sicilia e Calabria. In quella antica via di Catania, via Giuseppe De Felice, c’erano ben sei cinema. Questo era il passato. La realtà oggi è diversa. “ La via sta morendo e ho voluto testimoniare la storia di tante persone che hanno dedicato la propria attività al mondo cinematografico, alla pellicola, ho voluto raccontare la storia di quanti hanno vissuto di cinema ma non hanno avuto mai avuto modo di comunicare la propria passione” spiega l’autore.
Il documentario che ha avuto la sua prima internazionale proprio a Taormina, tratta, quindi, dell’epocale passaggio dalla pellicola cinematografica alla tecnologia digitale nella ultima fase ancora non digitalizzata della filiera, quella della proiezione.
Partendo dalla rinomata via catanese del cinema la via Giuseppe De Felice, sede un tempo di tutte le case di distribuzione, magazzini pellicola e diversi cinema si affronta un viaggio emozionante tra ricordi e aneddoti affidati ad importanti personaggi come Daniele Ciprì e Leo Gullotta, oltre i ricordi di vecchi proiezionisti, tecnici e gestori di sale cinematografiche catanesi.
“Mi sono autofinanziato – racconta Elio Sofia – credo molto in questo lavoro e ho voluto realizzarlo affidandomi a un team di amici che hanno condiviso con me questo sogno”.
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