Etnacomics consegna a Kasia Smutniak il Premio Angelo D’Arrigo


kasia smutniak

Kasia Smutniak scende le scale timidamente e trova posto sul palco di Etnacomics, la fiera del fumetto organizzata alle Ciminiere di Catania.

Ha uno sguardo perso nel vuoto, con le labbra disegna un mezzo sorriso che concede alla platea di fronte a lei. Parla piano, ha una voce flebile e calma, tenta di spostare l’attenzione sugli altri.

L’attrice, riceve il “Premio Angelo d’Arrigo, ad ali spiegate” per il suo impegno sociale svolto fuori dai clamori mediatici, insieme ad Andrea Muzii, campione del mondo di memoria.

Kasia Smutniak non conosceva Angelo D’Arrigo. Lo sottolinea nel suo intervento rivolgendo parole di ringraziamento alla vedova Laura Mancuso e ai figli.

“Ascoltando le parole della sua famiglia -dice- sono riuscita ad incontrarlo e a conoscerlo, comprendendo quella forza che lo spingeva nelle sue folli imprese: il sogno.

Anch’io sono nata con lo sguardo rivolto verso il cielo, e quindi comprendo benissimo la sua imperterrita forza a spingersi oltre.

La sua figura rappresenta un sogno: tutti ne abbiamo, e dedicare la propria vita a inseguirli e realizzarli è una gratificazione che torna indietro come un boomerang”.

Kasia Smutniak portatrice di impegno sociale

Laura Mancuso ascolta con partecipazione. Poi chiarisce: “Ogni anno il premio è stato consegnato a delle eccellenze, a persone che riescono a distinguersi nell’impegno sociale e umanitario”.

Da qui la motivazione della scelta dell’attrice. Smutniak ha infatti realizzato una scuola in Nepal, un sogno che aveva da tempo e che finalmente è riuscita a finanziare.

Ma non solo: Kasia Smutniak si fa da anni portatrice dell’ideale della body-positivity, soprattutto da quando ha iniziato a manifestarsi sul suo corpo la vitiligine, una malattia cutanea che provoca lo schiarimento di alcune zone della pelle.

Kasia Smutniak: Non conoscevo D’Arrigo

Lei, però, ha scelto di mostrare orgogliosamente le imperfezioni della propria pelle in pubblico, rifiutando quella narrazione di sé che la vedeva come una vittima triste e disperata.

Riguardo il peso che l’estetica dei corpi ha oggi sull’industria cinematografica contemporanea, ha dichiarato:

“Noi siamo quello che vogliamo essere, e nonostante la malattia ho continuo a lavorare. Su Instagram, poi, grazie ai filtri è possibile sistemare quelle imperfezioni estetiche che ognuno di noi ha. Lo stesso concetto vale anche per l’industria cinematografica, che, nonostante oramai riesca a produrre delle immagini incredibilmente definite, deve sfocarle per eliminare alcuni difetti fisici”.

In più, la fondazione ha scelto di destinare un secondo premio “per gratificare quei giovani talenti sconosciuti ma che realizzano delle cose straordinarie”.  Per questo motivo è stato scelto il 22enne Andrea Muzii, detentore di quattro record mondiali di memoria. Muzii si è detto “contento di ricevere questo premio” sperando che il suo esempio possa “spronare le altre persone, appassionate al mio campo, a superare i propri limiti.”

La serata del premio è stata condotta da Gino Astorina, ed è stata deliziata dalle letture degli attori Ester Pantano e Nicola Costa, che hanno letto dei pezzi tratti da “In volo oltre i confini” di Laura Mancuso e “In volo sopra il mondo” scritto dallo stesso Angelo d’Arrigo. È stato poi trasmesso il trailer del documentario “Metamorphosis”, incentrato sulla vita dell’aviatore, in uscita nel 2024.

A chiudere la serata il rapper e cantautore bolognese Murubutu, con la sua canzone “L’uomo che viaggiava nel vento” dedicata proprio a d’Arrigo (scritta immediatamente dopo la lettura dei due libri sopracitati). A chiudere la serata è stato il cantautore catanese Mario Biondi, che ha cantato i suoi pezzi più celebri.

Il Premio consegnato a Kasia Smutniak

Chi era Angelo D’Arrigo

Era l’uomo che riusciva a volare con le aquile, un sognatore che andava oltre sfidando il pericolo e la forza dei venti. Angelo d’Arrigo era un celebre aviatore famoso per i suoi voli in deltaplano: nel 2004 sorvolò l’Everest in deltaplano, volando a un’altezza di 8848m. Qualche anno prima, sempre in deltaplano, D’Arrigo aveva accompagnato uno stormo di gru siberiane, una specie destinata all’estinzione, verso un habitat col clima favorevole alla conservazione della specie. Volò dal Circolo Polare Artico sino all’Altipiano iraniano, in una faticosissima operazione durata sei mesi.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 2006 su un volo a Comiso in cui si trovava come passeggero, la moglie Laura Mancuso decise di istituire una fondazione in sua memoria e con essa questo premio, che per la prima volta nel 2022 è stato consegnato sul palco di Etnacomics.

Articolo Precedente Taormina Film Fest 2022. Presentati i nomi dei giurati
Articolo Successivo La pornostar Danika Mori: "Posso fare del mio corpo quello che voglio"

Scrivi un Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *