Il giornalista e scrittore Mario Bruno porta in teatro uno dei più clamorosi fatti di cronaca nera degli ultimi 50 anni: la tragedia dei marchesi Casati Stampa di Soncino, protagonisti nel 1970 di una vicenda conclusasi con un duplice omicidio e con un suicidio. La storia sarà messa in scena in prima nazionale a Catania il prossimo 8 dicembre dal Centro Stabile di produzione “Quarta Parete” del Teatro Valentino.
Protagonisti sono il nobiluomo Camillo Casati Stampa di Soncino, discendente della Monaca di Monza, l’affascinante moglie Anna Fallarino, di origini ‘plebee’ ma divenuta marchesa avendo sposato l’ambiguo Camillo, e il giovane studente universitario Massimo Minorenti, spasimante della donna. Tra il marchese e la quarantenne Anna, arrivista e amante del lusso e della bella vita, c’era stato, durante una festa il classico colpo di fulmine, ma ben presto, dopo il matrimonio, lui rivela la sua vera natura. Affetto da tare sessuali, riesce ad amare la consorte solo per interposta persona. Anna era dunque costretta, un po’ per amore del marito, un po’ per l’indole viziosa e corrotta e per il desiderio di vivere negli agi e nello sfarzo, a congiungersi con amanti occasionali (bagnini, marinai, camerieri d’albergo), mentre il coniuge impotente e voyeur, spiava le scene di sesso consumato il più delle volte a pagamento. Anna però si innamora dello studente e fa esplodere la furia omicida del marchese che li ucciderà, per togliersi poco dopo la vita. Ulteriore eclatante colpo di scena che collega il fatto di cronaca all’attualità: la residenza patrizia del marchese, Villa San Martino, ad Arcore, fu venduta dall’unica sua erede, la figlia di primo letto, all’allora uomo d’affari Silvio Berlusconi tramite uno dei suoi avvocati, Cesare Previti, per 500 milioni delle vecchie lire
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