Film con pagine di copione bianche: dialoghi sostituiti da espressioni e musica. Situazioni paradossali che sembrano incredibili e sono vere. La capacità di improvvisare sul set come facevano Totò e Peppino De Filippo o, per restare a casa nostra, Franco e Ciccio. Una strana coppia che ricorda Stanlio e Ollio: uno nervoso, prepotente, sferzante, l’altro timido, imbranato, vittima, insomma. Salvo Ficarra e Valentino Picone ieri sera sono stati i protagonisti sul palcoscenico della Sala Verga per Filminscena. Un’ora e mezzo di spettacolo, loro fanno spettacolo anche se bevono un bicchiere d’acqua, ben spalleggiati dalla giornalista Ornella Sgroi.
A ruota libera, saltando da un argomento all’altro: dal cabaret a “Striscia”, dalle battute al casellante dell’autostrada e alla signora in fila nel corridoio dell’aereo (vittime di Ficarra, naturalmente), al cinema nel quale si cimentano con freschezza e originalità, senza volgarità ed eccessi. Ficarra prende inizialmente la scena, poi sornione va apparentemente in letargo dietro un tavolinetto con tovaglietta di velluto (“d’estate mettetela di lino, fa caldo”), ma è pronto a punzecchiare e correggere lo svampito Picone, che si autodefinisce intelligente e fa di tutto per far credere che non lo sia realmente.
Divertimento puro per un pubblico in gran parte di giovani che diventa protagonista quando il microfono comincia a girare in sala. Pubblico che si ripeterà sicuramente per almeno due settimane quando Ficarra e Picone torneranno con un loro spettacolo allo Stabile di Catania, come annuncia il direttore artistico Giuseppe Dipasquale, che li ha ingaggiati per rinnovare e svecchiare l’offerta artistica. Li rivedremo con piacere.
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